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I successori di Sir Lewis Hamilton

Sono sempre più frequenti le voci che parlano del futuro di Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, affermando che il ritiro è ormai vicino. Che sia vero oppure no, soprattutto quest’anno l’inglese ha dato prova di un grande spirito combattivo e inarrestabile. Non da meno, Lewis Hamilton ha dimostrato di essere un vero esempio sportivo, un uomo con i suoi sogni e debolezze, sempre pronto a combattere per le proprie ambizioni.

Il mondiale sfuggitogli dalle mani all’ultimo giro, però, ha generato un’ondata di incredulità e impotenza nel pilota inglese, sino a quel momento protagonista di una corsa mondiale che sembrava ormai scritta. Da allora Lewis Hamilton si è rifugiato nel suo privato, lontano da social e interviste. Questo silenzio ha causato molti dubbi nei tifosi, tanto da portarli a chiedersi se fosse giunto il momento del ritiro per il pluricampione. Nonostante Toto Wolff, team principal della casa Mercedes, abbia più volte smentito la notizia, vari nomi si sono fatti strada per l’epoca post-Hamilton. Vediamoli insieme!

Pierre Gasly

Pierre Gasly esordisce in Formula 1 nel 2017, dopo la vittoria del campionato di GP2 nel 2016, per il Gran Premio della Malesia e come sostituto di Daniil Kvjat per le restanti cinque gare. Il francese si trova alla guida di una Toro Rosso, monoposto satellite della Red Bull, anche nel 2018, stagione in cui riesce a chiudere la gara in Bahrein al quarto posto, risultato straordinario per la scuderia italiana. Le prestazioni di Gasly attirano l’attenzione della Red Bull che lo ingaggia per la stagione 2019, ma, dopo solo dodici gare, è retrocesso nuovamente in Toro Rosso. Nel 2020, nel Gran Premio d’Italia, il francese ottiene la sua prima vittoria in una gara imprevedibile, rivendicando il suo talento più volte messo in discussione.

Il contratto del primo pilota Alpha Tauri vedrà la sua scadenza alla fine del 2022, e molti già lo vedono come papabile partito in seguito all’eventuale ritiro di Lewis Hamilton. In effetti, Gasly ha pienamente dimostrato la grinta e la fame di vittoria necessarie per competere in Formula 1, a discapito di chi lo ha sempre messo in ombra.

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Nyck De Vries

Il mondo delle corse, specialmente quello della Formula 1, è estremamente elitario, e Nyck De Vries ne sa qualcosa. Laureatosi campione del mondo di Formula E nel 2021 con il team Mercedes-Benz EQ, durante lo stesso anno è stato promosso come pilota di riserva per la scuderia tedesca, partecipando anche ai test per giovani piloti ad Abu Dhabi. Sin dai primi metri sull’asfalto saudita, l’olandese si è mostrato veloce e sicuro di sé, tanto far registrare il tempo più veloce durante la prima giornata di test.

Quella del 2022 sarà, però, l’ultima stagione per la scuderia di Brixworth in Formula E in seguito all’annuncio del ritiro dalla competizione, stagione per la quale è riconfermata l’accoppiata De Vries/Vandoorne. Il biglietto da visita che l’olandese presenterà alla concorrenza, quindi, lo vede firmato come campione in carica, e sarà importante riconfermare le ottime prestazioni per potersi far strada nel mondo della Formula 1.

Nyck de Vries, Mercedes W12 during the Abu Dhabi November testing at Yas Marina Circuit (Photo by Mark Sutton / LAT Images)

Stoffel Vandoorne

Nulla si può contestare alla vasta esperienza di Stoffel Vandoorne, pilota di Formula 1 dal 2016 al 2018 con McLaren, e nono nella classifica iridata della scorsa stagione di Formula E. Dal 2019 è parte del progetto Mercedes in Formula 1, in un primo momento come pilota simulatore, mentre, dal 2020, come ufficiale pilota di riserva del team tedesco. Nonostante la sua posizione, nel Gran Premio del Sakhir 2020 Lewis Hamilton è stato sostituito da un brillante ma sfortunato George Russell a bordo della W11. Come per De Vries, quindi, la prossima e ultima stagione della Mercedes in Formula E sarà fondamentale per il pilota belga che, in caso di un prossimo ritiro di Hamilton, potrebbe rappresentare un’importante risorsa per la scuderia tedesca.

Photo by Grande Prêmio

Nico Hülkenberg

Nel corso della sua carriera, tutto ciò che è mancato a Nico Hülkenberg per completare il suo percorso in Formula 1 è stato un podio. Lo ha sfiorato, quasi afferrato, ma gli è sempre sfuggito, tra vetture poco prestazionali e danni meccanici. Il maggior risultato lo ha ottenuto nel 2020, nel Gran Premio del 70° Anniversario, sostituendo Sergio Pérez (positivo al Covid) a bordo della sua Racing Point, ora Aston Martin, e piazzandosi terzo nelle qualifiche del sabato. La domenica, però, il tedesco non ha ripetuto la performance, concludendo la corsa in settima posizione.

Una carriera fatta di alti e bassi, con monoposto che spesso hanno precluso a Hülkenberg la possibilità di dimostrare la sua vera velocità. In realtà, il contratto come secondo pilota Aston Martin e, allo stesso tempo, quello con Mercedes come riserva, provano la piena fiducia che, non una, ma ben due scuderie nutrono per lui. Nel frattempo Nico Hülkenberg si tiene pronto a rispondere a quella chiamata che, forse, arriverà solo nel 2023.

Photo by Xpbimages

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Chiara Galati

Studentessa universitaria presso il secondo anno di scienze della comunicazione a Bologna e grandissima appassionata di Formula 1. Nel tempo libero amo scrivere e arricchirmi di conoscenze che riguardano il motorsport.

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