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Formula 1 | Lewis Hamilton arancione d’invidia

Maria Sole Suriano e Olivia Carbone. Formula 1

Faremo un elogio a Max Verstappen, per ringraziarlo della sua bellezza, della sua fragilità, della sua forza e del suo amore (semicit. Madame).

Sicuramente questo è quello che ha pensato la marea di tifosi Oranje, noi compresi, perché vincere a casa deve essere particolarmente bello. Vero Charles Leclerc?

La gara però non è stata delle migliori, anche se ottima per conciliare il sonno! Sembra quasi che questa pausa estiva non voglia finire, o semplicemente anche la Formula 1 non ha ancora realizzato che siamo a settembre. Forse proprio per questo le scuderie sembrano non avere ancora chiaro il loro lavoro, e il caos ha regnato sovrano, almeno per oggi.

C’era chi stava già dormendo e chi invece come noi è dovuto rimanere sveglio, ma ad un certo punto abbiamo potuto notare che tra strateghi, ingegneri e meccanici sembrava ci fosse stato un party segreto con l’orange army, se no certe scelte non si spiegano.

Non c’è stata una strategia giusta.

Aston Martin? Pit stop disastroso. McLaren? Nessuno aveva ben capito le mescole da usare. Ferrari? Meglio del solito.

Ma quando il peggio sembrava fosse passato eccola, la Mercedes, che ha ben pensato di essere la regina anche del caos. D’altronde le manie di protagonismo non passano così facilmente, e a Toto Wolff sembrava giusto mostrare al resto delle scuderie come si fanno certe cose.

Parlando di pit stop sicuramente gli otto cambi gomme di Hamilton sono stati da elogiare. Nessuno aveva ben capito cosa volessero davvero fare, probabilmente saremmo sembrate più esperte di mescole noi.

La parte peggiore però potremmo dire che è stata nella mano ferma di Toto nel dare ordini: Valtteri Bottas non ne ha eseguito nessuno.

Tenere dietro Verstappen per farlo sorpassare da Hamilton non gli sembrava un’ottima idea, andare lungo e farsi sorpassare era sicuramente un’idea migliore. Alzare il piede per far mantenere ad Hamilton il giro veloce ed evitare l’ennesimo pit stop non era certamente quello che voleva, meglio accelerare i tempi del suo licenziamento.

Alla fine sono vedute differenti no? Valtteri Bottas ha avuto il suo “redemption day”, e ci ha decisamente fatto divertire.

Però qualcuno da elogiare davvero oltre a Max Verstappen c’è stato, ed è impossibile non fare i nomi di Sergio Perez e dell’entrata in scena di Fernando Alonso.

C’è da ammetterlo, Perez non ha proprio spiccato di intelligenza spiattellando la gomma appena iniziata la sua rimonta, ma poi le posizioni le ha recuperate lo stesso, alla fine è questo l’importante.

Mentre Fernando Alonso beh, lui ha tenuto alta la nostra attenzione per almeno due giri di gara, e questo è un lavoraccio che solo un campione come lui poteva fare.

L’ultima perla della giornata, a discapito di tutto ciò a cui abbiamo assistito, non c’entra con un pilota o con una scuderia, ma è la nostra lamentela nei confronti del design del trofeo.

Non sappiamo chi l’abbia ideato, ma sembrava davvero una così brillante idea mettere un bicchiere da vino gigante come trofeo? L’Heineken produce birra.

Ma almeno possiamo essere certi di una cosa: Max Verstappen sul gradino più alto del podio avrà canticchiato “un bicchiere di vino con un panino è la felicità”.

Maria Sole Suriano

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