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La McLaren di Zandvoort: tra sicurezza e resistenza fisica

Al termine della qualifica di ieri, i piloti della McLaren Daniel Ricciardo e Lando Norris hanno espresso alcune considerazioni riguardanti il binomio sicurezza e la spettacolarità del circuito olandese di Zandvoort. Entrambi sono visibilmente entusiasti di correre qui ma scopriamo in esclusiva le loro parole. A loro si è unito infine anche il team principal Andreas Seidl.

Sicurezza in pista

Durante le qualifiche di ieri abbiamo assistito a due incidenti ad alta velocità con conseguenze per le vetture però molto diverse tra loro. Il circuito, nuovo per tutti i piloti, permette di prendersi dei rischi che non sempre però non sempre paga. Daniel lo definisce come “Un circuito che morde ma lo fa in modo sicuro” Gli impatti con le barriere varia in base al punto di perdita della vettura e alla presenza o meno della ghiaia o della via di fuga, ma nessuno dei due grandi incidenti del weekend ha riportato conseguenze gravi, se non alla vettura.

“L’impatto a queste alte velocità causano sicuramente dolore ma non così tanto grazie ai cuscinetti posti come barriera che lo attutiscono. E’ un rischio che si può prendere bilanciandolo ai benefici”.

Daniel Ricciardo

Per quanto riguarda il pilota inglese invece , dichiara che si sente sollevato per la sicurezza dato dalle larghe via di fuga o la ghiaia e che in alcuni casi sono proprio fondamentali: ” In alcuni circuiti c’è il bisogno di lunghe via di fuga per una questione di sicurezza ma la presenza della ghiaia e dell’erba qui aiuta anche per il problema del track limits. Con i lunghi tratti asfaltati si era più propensi al taglio al limite e venivano inflitte molte penalità che causava malumori tra i piloti.”

La pit lane

pierre gasly pit entry zandvoort formula 1 pit lane
@Motorspor Images

Inoltre Zandvoort ha alcune particolarità: La pit lane e il banking.

Parlando della prima, è presente la più stretta pit lane dell’intero calendario, con soli 14 metri, un enorme fattore di rischio per le scuderie. Il team papaya afferma di essere preparati, di aver lavorato tanto per arrivare pronti a questa sfida nella sfida.

Il mio unico desiderio? Avere una pit lane più sicura. Ci sarà tensione soprattutto se tutti saremmo obbligati a rientrare nello stesso momento. La cosa fondamentale è non far trasparire il panico perché se la pit crew ci vede rilassati, trasmetteremo le giuste sensazioni anche a loro.” Le parole di Daniel che si uniscono a quelle del suo team principal Seidl collegandosi al discorso: “Ci siamo allenati quanto abbiamo potuto immaginando diversi scenaricon la pit crew e i piloti. E’ stata una sfida per prepararsi al meglio questa gara ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Non sai mai cosa si potrà creare e causare problemi.”

I Banking

Lando Norris Banking zandvoort
@McLaren F1 Twitter

Prima di tutto , cosa sono i banking? Sono quelle peculiari inclinazioni in curva che si trovano soprattutto nei circuiti americani di Nascar e Indycar ma che una volta erano molto più frequenti anche nei campionati europei (ricordiamoci la sopraelevata di Monza e il Karussel del Nurburgring). A Zandvoort sono presenti nella curva 3 e 14 con un inclinazione che parte dai 4.5 gradi arrivando addirittura ai 19. I piloti alla vigilia speravano che queste curve insieme all’ausilio del DRS avrebbero potuto superare ma la direzione gara ha deciso di vietare l’uso del meccanismo per curva 14.

“Non so perchè hanno preso questa decisione. Pensavo che la creazione di queste curve fosse proprio in rapporto all’uso del DRS quindi non so perchè non possiamo utilizzarlo” commenta così il pilota inglese della McLaren la vicenda. Daniel d’altro canto , si dice fiducioso per quanto riguarda i sorpassi in quella zona e che è troppo presto parlare di modificarla. “Ne parleremo dopo la gara, se non ci saranno sorpassi allora l’utilizzo del DRS potrà essere una soluzione da dover provare l’anno prossimo”.

Si è parlato molto anche della enorme forza G presente nelle sopraelevate a cui i piloti sono sottoposti. La pressione è davvero tanta e Daniel ammette: “chi è davvero ben allenato fisicamente avrà un vantaggio durante la gara perchè per il collo sarà molto dura”

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Imma Aurino

Classe '97, la passione per i motori mi accompagna fin da bambina grazie a mio padre. Studio comunicazione a Torino dopo tante scelte sbagliate, ma almeno questa sembra essere quella giusta.

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