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I Campeones del Messico

Nel corso della storia della Formula 1 ci sono stati ben 5 campioni del mondo ad essere proclamati al termine del Gran Premio del Messico.

Scopriamoli insieme:

John Surtees – 1964

Ultimo appuntamento della stagione 1964 con 3 contendenti per il titolo: Graham Hill su BRM (39 punti), John Surtees su Ferrari (34 punti) e Jim Clark su Lotus (30 punti). Proprio quest’ultimo ottenne la Pole position, mentre Surtees e Hill si trovavano rispettivamente in quarta e sesta posizione.

Alla partenza Clark mantiene la posizione, mentre Surtees retrocede in 13esima.
Al 31⁰ giro l’italiano Lorenzo Bandini su Ferrari mette sotto pressione Hill finché, tamponandolo, lo manda in testacoda. Bandini continua la sua gara in terza posizione davanti al compagno di scuderia.
A otto giri dalla fine la monoposto di Clark inizia a scivolare per una perdita d’olio: la sua. La Lotus inizia a rallentare, retrocedendo in quinta posizione.
A Surtees è sufficiente un secondo posto (e che Hill termini sotto al quarto posto) per portarsi a casa il mondiale, così Bandini cede la posizione al compagno: un secondo posto che lo coronerà campione del mondo e che permetterà alla Ferrari (che in occasione di questa e della gara precedente non era di colore rosso, bensì, per protesta, era bianca e blu, poiché Enzo Ferrari aveva fatto iscrivere le sue vetture dall’importatore americano NART) di vincere il secondo titolo costruttori della sua storia.


Surtees vinse di 1 punto su Hill e diventò il primo e unico campione sia di motociclismo che di Formula 1.

John Surtees, campione del mondo nel 1964
John Surtees su Ferrari 158 F1 – Photo by ferrari.com

Denny Hulme – 1967

Gara finale della stagione determinante per il titolo piloti conteso, per la prima volta in 8 anni, da due compagni di scuderia (Brabham): Denny Hulme (47 punti) e Jack Brabham (42 punti), già citati in un nostro articolo sul GP del Messico. A quest’ultimo era necessario un primo posto con Hulme al quinto posto al massimo. Al neozelandese, invece, era necessario solo un quarto posto per ottenere il titolo.

Entrambi i contendenti al titolo di campioni del mondo partivano dalla terza fila sulla griglia.
Graham Hill percorse i primi 2 giri al comando, ma il ritiro fu inevitabile a causa di un problema alla sospensione. I giri rimanenti furono guidati dalla Lotus del poleman Jim Clark, che, dopo la bandiera a scacchi, giunse sul gradino più alto del podio seguito da Jack Brabham e Denny Hulme.


Dopo due vittorie (Monaco e Germania), nessuna pole position, 51 punti e una lunga stagione passata a contendersi il titolo con il proprio compagno di scuderia, Denny Hulme ottenne il suo primo ed unico titolo mondiale.

Denny Hulme, campione del mondo nel 1967
Denny Hulme, Mexico city 1967 – formula1.com

Graham Hill – 1968

Un altro Gran Premio caratterizzato da tre possibili campioni del mondo: Graham Hill (39 punti), Jackie Stewart (36 punti) e Denny Hulme (33 punti).


Parte in pole, per la prima volta in carriera, Jo Siffert, mentre Hill e Hulme si trovano in seconda fila e Stewart in settima posizione.

A causa di un guasto alla sospensione posteriore, i sogni di un secondo titolo mondiale per Hulme in Messico svanirono ben presto. Anche Stewart vide sfumare il sogno di diventare campione del mondo per problemi al motore, che lo forzarono a un settimo posto.


Quindi Graham Hill con la sua Lotus, oltre a vincere il Gran Premio del Messico davanti a Bruce McLaren e Jackie Oliver, ottenne il suo secondo e ultimo titolo mondiale con 48 punti.

Graham Hill, campione del  mondo nel 1968
Graham Hill & Jackie Stewart – pinterest.com

Lewis Hamilton – 2017

Restano ancora tre Gran Premi alla fine del campionato e il già tre volte campione del mondo, Lewis Hamilton, si presenta con ben 66 punti di distacco dalla Ferrari di Sebastian Vettel. Per ottenere il quarto titolo in Messico l’inglese deve posizionarsi in top 10.


In griglia di partenza, Lewis occupa la terza posizione, preceduto dall’allora ventenne Max Verstappen e Sebastian Vettel che parte in pole.


Poco dopo lo spegnimento dei semafori, il poleman viene presto sorpassato dalla Redbull di Verstappen e dalla Mercedes di Hamilton, con cui però si scontra obbligandolo a un pit stop immediato per cambiare la ruota anteriore destra. Al 21⁰ giro, Verstappen doppia Hamilton, che procede con numerose difficoltà. Dopo un acceso duello con la McLaren di Fernando Alonso, al 67⁰ giro Lewis Hamilton ottiene la nona posizione e la certezza matematica del titolo mondiale.
Max Verstappen vinse il suo terzo Gran Premio in carriera, seguito dai finlandesi Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen, ma gli occhi di tutti erano puntati su di lui: Lewis Hamilton ottenne così, con 333 punti, il suo quarto titolo mondiale.

Lewis Hamilton, campione del mondo nel 2017
Lewis Hamilton – Photo by Clive Rose/Getty Images

Lewis Hamilton – 2018

Terzultimo appuntamento della stagione 2018 in Messico, che fu sede dell’ennesima coronazione di un campione del mondo. In pole Daniel Ricciardo, seguito dal compagno di scuderia Max Verstappen e Lewis Hamilton a cui, con 70 punti di margine su Sebastian Vettel, basta un settimo posto per vincere il quinto mondiale. Si prospetta un altro bel duello tra campioni del mondo.

Incredibile partenza di Hamilton, che passa immediatamente la Red Bull di Ricciardo, cedendo però la leadership della gara a Verstappen, che rimarrà in questa posizione per la maggior parte del GP.
Le due Mercedes effettuano un pit stop all’11⁰ giro, ma già al 47⁰ giro “these tires are dead”, esclama Hamilton dopo una lunga staccata. Al giro seguente quindi si reca ai box e all’uscita si ritrova sesto. Max Verstappen vince, seguito dalle due Ferrari di Vettel e Raikkonen. Lewis Hamilton tagliò il traguardo al quarto posto.

Questo risultato fu sufficiente per ottenere i 358 punti, che gli concessero il secondo titolo consecutivo vinto in Messico.

Lewis Hamilton, campione nel 2018
Lewis Hamilton & Sebastian Vettel – Photo by RODRIGO ARANGUA/AFP via Getty Images

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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