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Venti sedili per centinaia di speranze

Ogni anno i sedili disponibili in Formula 1 sono solo venti. Tantissimi sono i giovani in tutto il mondo che auspicano di arrivare a ottenere uno di quei sedili, molti di loro hanno tutte le carte in regola eppure non hanno ancora avuto l’opportunità e chissà forse non l’avranno mai. Spesso il talento non basta, bisogna avere anche fortuna e,perché no, un bel portafoglio pieno.

Nyck de Vries

È il caso di Nyck de Vries, classe 1995, che da anni ormai combatte contro un destino che non lo vuole vedere lì dove meriterebbe: in Formula 1. Il giovane pilota olandese ha vinto il campionato di Formula 2 nel 2019 e basta dare uno sguardo verso i nomi dei suoi predecessori (Pierre Gasly, Charles Leclerc, George Russell) per capire che nella carriera dell’olandese qualcosa è andato storto. Nel 2021 si trova a correre in Formula E per la Mercedes EQ. Durante questa stagione mostra ottime prestazioni dimostrando di avere un enorme talento e laureandosi campione del mondo di formula E, il più giovane campione del mondo di questa categoria. Nonostante ciò non ha ancora avuto la possibilità di guidare una monoposto della massima serie. Con il passaggio di Russell dalla Williams alla Mercedes si pensava che fosse arrivata finalmente la sua occasione, essendo lui da sempre un pilota in orbita Mercedes. Ma Jost Capito gli ha preferito Alex Albon, ritenendo quest’ultimo più adeguato, avendo già corso in Formula 1.

Callum Ilott

Un altro grande assente in Formula 1 è il pilota britannico Callum Ilott, classe 1998. Viene notato per la prima volta dal team Red Bull e inserito nel programma junior. La Ferrari riesce però a soffiarglielo per inserirlo nella Ferrari Drive Academy. Con la FDA Illot corre in Gp3 e nel 2019 sale di categoria correndo in Formula 2. Al primo anno in Formula 2 Callum si è giocato il titolo fino alla fine, dimostrando che la Ferrari ci aveva visto lungo sul suo talento cristallino. Alla fine di quella stagione i tifosi speravano di vedere il giovane britannico in Formula 1 al fianco di Mick Schumacher, ma il posto viene occupato da Nikita Mazepin. Il russo è figlio di un ricchissimo imprenditore, a testimonianza che spesso il talento, nel motosport come ovunque, non basta. Quella stagione Ilott l’ha passata in panchina come pilota di riserva Ferrari. Qualcuno sperava di vederlo sostituire Giovinazzi in Alfa Romeo per la stagione 2022, ma anche questa idea è sfumata. Il giovane britannico ha recentemente abbandonato la FDA per testare nuove strade. Non sapremo mai se Ilott avrà una possibilità di correre in Formula 1, siamo solo certi che se lo meriterebbe.

Robert Shwartzman

Un altro gioiellino del panorama automobilistico odierno è sicuramente il russo Robert Shwartzman, classe 1999. Nel 2017 viene inserito nella Ferrari Drive Academy e l’anno successivo partecipa al suo primo campionato di Formula 3 con il team Prema Powerteam. Da esordiente a fine stagione è tra i primi tre e vince il titolo del rookie dell’anno. Nel 2018 sempre alla guida di una vettura del team Prema Powerteam vince il campionato di Formula 3. Passa nel 2020 in Formula 2 e, alla sua prima stagione, arriva quarto. La stagione 2021 inizia per lui in salita, il giovane pilota sembra in crisi durante la prima parte della stagione. Al giro di boa, però, si riprende e alla fine riesce a guadagnare il secondo gradino del campionato piloti, strappandolo al cinese Zhou Guanyu, neo-promosso in Formula 1. Anche nel suo caso in tanti speravano di vederlo esordire in Formula 1, forse proprio al posto del cinese, ma così non è stato. Nel 2022 Rob sarà il test driver per la Ferrari in attesa di avere la sua opportunità.

La lista di nomi potrebbe essere lunghissima e continuerà ad allungarsi, ogni anno sono tantissimi i talenti non concretizzati che nonostante ottime stagioni nelle formule minori non riescono a trovare posto e rimangono nel limbo dei nomi lasciati a metà con in mano solo speranze.

Esiste un modo per risolvere questo eterno problema?

Un maggior numero di scuderie potrebbe risolvere il dilemma. Ma con le nuove regole di Formula 1 le squadre interessate devono pagare 200 milioni di iscrizione, si tratta di una cifra enorme che scoraggia molti progetti neonati.

Il pensiero dei team principal

ll CEO della McLaren Zak Brown riguardo alla situazione ha affermato “vorrei vedere un undicesimo o un dodicesimo team”, ma più team significano meno entrate per i team di corse esistenti. “Se tagli più pezzi da una torta, tutti ne ottengono di meno”, afferma Horner.

Pertanto, Toto Wolff mette in gioco un’idea diversa. Le squadre esistenti rimangono invariate, ma potranno contare su una terza vettura. “Potremmo usare una terza macchina e inserire un debuttante impegnativo”. Anche per questa ipotesi di sicuro non mancherebbero i problemi, improvvisamente ci troveremo con trenta macchine in griglia di partenza.

Di sicuro bisogna trovare una soluzione, l’intera struttura vive del fatto che i giovani piloti inseguono il sogno di entrare un giorno in Formula 1. Se dovesse consolidarsi l’impressione che questo passo sia sempre meno probabile, si potrebbe scoraggiare il talento e allontanarlo dal motorsport.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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