Home » Formula 2 » Formula 2: dall’anteguerra fino ai giorni nostri

Formula 2: dall’anteguerra fino ai giorni nostri

Forse non tutti sanno che la denominazione Formula 2 era utilizzata già nel 1948 per riferirsi alla prima serie cadetta della Formula 1. Questa categoria era poi scomparsa e al suo posto aveva preso piede la Gp2 Series, rinominata proprio Formula 2 nel 2017, in onore dell’antenata. Lo scopo iniziale, e quello tuttora vigente, era quello di dare una preparazione ai piloti prima di debuttare in Formula 1, ma anche quello di consentire a più scuderie di fornire i loro motori, senza che entrassero in contrasto con colossi come Mercedes-Benz o Maserati.

Le origini

La prima serie cadetta, che doveva consentire a piloti con poca esperienza di cimentarsi nel Motorsport, nacque poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale ed era conosciuta come voiturette, ossia “piccole vetture”. Chiaramente, questa non poteva essere vista come la prima vera ufficiale categoria minore, per questo motivo fu solamente dopo la guerra che si iniziò a parlare di Formula A e B, quelle che sarebbero poi diventate Formula 1 e 2.

Accadde, però, che la categoria A impose un motore con una cilindrata di 4500 cm³, contro i 3000 a cui le vecchie vetture erano abituate. Fu questo il motivo che causò non solo la non ammissione delle monoposto di produzione tedesca e italiana, ma anche e soprattutto la cancellazione di una categoria cadetta per assenza di vetture con tale motorizzazione. Per far fronte a questo problema, la FIA, nel 1948, codificò la Formula 2.

Gp2 e Formula 2
medium.com

Come abbiamo già detto, essendo una categoria molto più economica, a molti costruttori convenne entrarvi e fornire i propri motori, come avvenne con la Cooper, che non poteva permettersi di lottare contro i colossi della Formula 1. Un particolare interessante è che proprio il costo eccessivo della costruzione di una monoposto costrinse molti dei costruttori ad abbandonare la serie maggiore e quindi, negli anni ’52-’53, a partecipare furono proprio le vetture di Formula 2. Quando vi fu l’avvento dei motori 2500 cm³, la Formula 2 dovette adattarsi e passare a quelli 1500. Questa sperimentazione consentì alla Formula 1 di avere un’idea sull’efficienza tecnica di tali motori e quindi si può correttamente dire che fu proprio la serie cadetta ad aprirle la strada.

Formula 3000

Negli anni ’80, la Honda, entrata per la prima volta nel ’64, decise di fare il suo grande ritorno in Formula 2 con un motore V6 talmente tanto potente, che nessuna delle altre scuderie riuscì a realizzare un motore che potesse competere con il suo per via del costo troppo elevato. La conseguenza fu la diminuzione delle vetture partecipanti alla competizione al punto che, nel 1984, la categoria cambiò nome, diventando F3000, per via della cilindrata che era ormai in disuso in Formula 1. Questa serie durò poco più di 20 anni, fin quando, nel 2005, la stessa non si trasformò in GP2.

Gp2 e Formula 2
motorsportimages.com

GP2 Series

La GP2 fu ideata e realizzata da Bernie Ecclestone e Flavio Briatore, nel 2005, ed è esistita, sotto questa denominazione, fino al 2016. Nata con scopo propedeutico, è stata un vero e proprio trampolino di lancio per molti piloti che desideravano giungere in Formula 1. Ad esempio, Nico Rosberg, Lewis Hamilton e Timo Glock, rispettivamente nel 2005, nel 2006 e nel 2007, si laurearono campioni e l’anno seguente alla propria vittoria del titolo furono tutti ingaggiati da scuderie di Formula 1. Nel 2009 a vincere la GP2 fu Nico Hülkenberg, che ha poi partecipato a una gara in Formula 1 con la Williams nel 2010. Anche i secondi classificati Heikki Kovalainen, nel 2005, Nelson Piquet Jr., nel 2006, e Lucas di Grassi, nel 2007, ebbero la possibilità di diventare collaudatori della Renault l’anno successivo.

La GP2, inoltre, ha dato la possibilità di giungere nella serie maggiore a piloti che non hanno vinto il titolo e che non si sono classificati in seconda posizione: pensiamo, ad esempio, a Vitaly Petrov, Sergio Pérez o a Jules Bianchi. Tra gli altri campioni di GP2, che sono riusciti a distinguersi e ad arrivare in Formula 1, ricordiamo Romain Grosjean, Pastore Maldonado, Jolyon Palmer, Stoffell Vandoorne e Pierre Gasly. Proprio il francese dell’AlphaTauri è l’ultimo pilota ad aver vinto un titolo in GP2, prima che la serie si trasformasse in Formula 2.

Come si può ben notare, la GP2 è riuscita a preparare molti piloti alla serie maggiore: entro la fine del 2016, infatti, 9 piloti sui 12 che si erano laureati campioni erano approdati in Formula 1, una percentuale di correlazione del 75%.

Chiaramente, però, vi sono stati anche piloti che sono arrivati nella serie maggiore senza aver mai disputato neanche una gara di GP2. Questo è il caso di Paul di Resta, Kevin Magnussen, Valtteri Bottas, Jean-Éric Vergne, Daniel Ricciardo e il neo campione del mondo Max Verstappen.

FIA Formula Two Championship

Contemporaneamente alla GP2, nel 2008 la FIA annunciò il ritorno della Formula 2, che non andava a sostituire la serie cadetta già esistente, ma la concorreva. Lo scopo, infatti, era quello di far formare ugualmente i giovani piloti che non avevano grandi sponsor, anche se in una categoria inferiore alla GP2. La F2, però, ebbe vita molto breve: appena tre anni dopo la morte di Henry Surtees, figlio del campione del mondo John, infatti, si disputava l’ultima stagione della categoria.

Gp2 e Formula 2
autosport.com

Formula 2

Nel 2015, vi fu un secondo tentativo di reintroduzione della F2. Il Consiglio Mondiale della FIA, infatti, votò per la sua rinascita e decise, quando passò la riforma del punteggio per la Superlicenza FIA, che sarebbe stata la categoria più importante, anche se non avrebbe cancellato la GP2 già esistente, che comunque consentiva di ottenere punti. Alla fine, fu solo nel 2017 che il Consiglio Mondiale della FIA, che si era riunito a Ginevra, optò per rinominarla il Campionato FIA di Formula 2, che conosciamo ancora oggi.

Aurora Loffredo

Appassionata di Motorsport, e in generale di sport, ho iniziato a scrivere per Multiformula ad agosto del 2020. Oltre allo sport, mi piace molto la lettura e la musica.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto