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G-Drive Racing si ritira dal WEC nel 2022

I piloti di G-Drive Daniil Kvyat e Roman Rusinov si rifiutano di correre con bandiera neutrale dopo la richiesta della FIA

La federazione Internazionale Automobilistica agisce in seguito allo scontro tra Russia e Ucraina chiedendo ai piloti di nazionalità russa e bielorussa di correre con bandiera neutrale della FIA. La risposta dei piloti di G-Drive Racing non si è fatta attendere.

Tra i divieti per i piloti di queste categorie, oltre all’impossibilità di correre con la bandiera del proprio paese, non si potrà ascoltare l’inno nazionale sul podio in caso di vittoria, mostrare scritte o loghi che facciano riferimento ad aziende russe o bielorusse, ma anche solamente esporre i colori della loro bandiera. Queste interdizioni saranno valide, non solo in pubblico, ma anche sui social media.

Per gli atleti è stato introdotto un contratto da firmare dove si dichiara di prendere le distanze dalle azioni militari del loro paese di provenienza. Inoltre, si afferma di essere d’accordo con eventuali decisioni che la Federazione Internazionale potrebbe prendere in futuro.

Dopo questa decisione, i piloti interessati, hanno avuto opinioni diverse a riguardo

via instagram (@romanrusinoff)

Il team pincipal e pilota di G-Drive Roman Rusinov ha annunciato, attraverso i social, che si rifiuta di accettare le condizioni imposte dalla federazione riguardo i concorrenti russi perchè si sente discriminato.

Il caposquadra ha dichiarato che non avrebbe firmato il documento. Ha poi aggiunto che spera che G-Drive sarà in grado di tornare a gareggiare in gare internazionali in futuro.

“Io, pilota del team russo G-Drive Racing, ho rifiutato di accettare le condizioni discriminatorie della FIA”

Ha detto Rusinov esplicitando il suo disaccordo con la decisione presa

“L’obiettivo di ogni atleta è quello di ascoltare l’inno del suo paese sul podio”

Ha proseguito il suo discorso, affermando che, per il bene dei tifosi della squadra e dei suoi compagni, preferisce non firmare quel documento piuttosto che perdere l’onore sportivo, anche se questo vuol dire non poter correre.

Ma Rusinov non è stato l’unico ad esprimere il suo parere discordante con la decisione della FIA; infatti, anche Daniil Kvyat si è fatto sentire prendendo la decisione di non partecipare nel campionato di World Endurance Championship.

Ex pilota di formula 1 daino Kvyat
via Getty Images (Photo by Rudy Carezzevoli)

Il ventisettenne si è rifiutato di firmare l’ormai famoso documento necessario per continuare a gareggiare, esprimendo la sua opinione riguardo al conflitto tra Russia e Ucraina. Più precisamente, l’ha definita una questione che “va risolta dai capi di stato sedendosi intorno ad un tavolo”.

Al contrario, il pilota di Formula 1 Nikita Mazepin, prima che il suo contratto fosse revocato, si era detto disposto a firmare il documento e fare tutto ciò che era necessario per continuare la sua carriera in monoposto.

Anche il marchio G-Drive rappresenta un ostacolo

Un altro grande problema del team, oltre quello della nazionalità dei due piloti, è il maggiore sponsor della squadra, da cui questa prende anche il nome. G-Drive, infatti, è un marchio energetico per la maggior parte di proprietà dello stato russo e per questo motivo dovrà essere rimosso dalle vetture.

Camilla Coletta

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