Verschoor vince davanti a Daruvala e Sargeant, ma è sotto investigazione
Ci ritroviamo sul suolo austriaco per l’ottava Feature Race della stagione, che vede Vesti partire dalla pole, seguito da Vips e Sargeant. Esattamente come la Sprint Race, anche questa gara è stata all’insegna delle penalità per i track limits.
Le strategie conservative non hanno pagato
Con una pista bagnata, molti piloti, specialmente quelli che partivano dalle prime posizioni, hanno preferito tenersi al sicuro, montando le gomme cinturate blu, ossia le full wet. Altri, invece, hanno voluto azzardare con le supersoft, convinti che, in poco tempo, la pista sarebbe stata più da slick che da gomme da bagnato. Sebbene alcuni piloti abbiano riscontrato delle difficoltà, basti pensare ad Armstrong e Bolukbasi, in poco tempo la pista ha iniziato ad asciugarsi e i piloti con gli pneumatici d’asciutto ne hanno approfittato per posizionarsi tra le prime posizioni. Di conseguenza, i piloti che erano partiti con le full wet sono stati costretti a un pit stop anticipato, che li ha portati a scalare dalle prime piazze all’undicesima in poi.
LAP 13/40
— Formula 2 (@Formula2) July 10, 2022
Sargeant moves past Vesti to be the lead car in the group who started on wet tyres
He's now in P12 and 31s behind lead car Verschoor! #AustrianGP #F2 pic.twitter.com/5EOHvWnIAh
I track limits non risparmiano
Le penalità per i track limits hanno condizionato talmente tanto la classifica, che anche il podio è stato sconvolto all’ultimo giro. La prima penalità l’ha presa Doohan, di 5 secondi, ma, non convinto di aver commesso un’infrazione, si lamenta nel team radio. Neppure il tempo di lamentarsi che compie un’altra infrazione, che gli costa altri 10 secondi. Sebbene la sua gara fosse ormai definitivamente compromessa, decide ugualmente di continuare a correre, scontando le penalità e cambiando le gomme per fare il giro veloce.
Da questo momento in poi, iniziano a volare bandiere bianco e nere, che si trasformano in penalità per diversi piloti. Il primo è Iwasa, seguito da Williams e Vesti, con quest’ultimo che si porta a casa la bellezza di 20 punti di penalità (15 per track limits e 5 per aver tratto vantaggio uscendo fuori pista). All’appello si aggiungono anche Lawson (con ben 15 secondi di penalità) e Merhi, che ha commesso l’infrazione nel momento in cui sorpassava Daruvala.
Verschoor is on fire, ma anche la FIA
Se da un lato è vero che la strategia lo ha favorito, dall’altro è anche vero che il suo passo non lo aveva nessuno in pista, se non Sargeant a inizio gara. Non ha commesso errori e, come un martello, ha iniziato a macinare giri decisamente più veloci rispetto ai suoi più diretti inseguitori, tanto da guadagnare un bel vantaggio su Daruvala, in seconda posizione. Una domenica fantastica per lui, se non fosse per il rischio di squalifica per la benzina. Subito dopo la bandiera a scacchi, infatti, Verschoor ha fermato la sua Trident ed è andato alla premiazione con la Medical Car. Qualora ciò dovesse essere dovuto alla mancanza di benzina, il pilota sarebbe squalificato e in prima posizione salirebbe Daruvala, con Fittipaldi in terza.
Merhi in palla al suo ritorno
Alla veneranda età di 31 anni, Merhi ritorna in Formula 2 per sostituire Boschung, con il Team Campos, diventando il pilota più longevo a prendere parte a una gara della categoria. Nonostante non corresse da diverso tempo, lo spagnolo è comunque riuscito a farsi valere. Infatti, fino all’ultimo giro era in lotta per la seconda posizione, ma una penalità per i track limits lo ha costretto a scendere in quinta posizione. Comunque un’ottima domenica per lui, che porta a casa una discreta somma di punti.
La prossima tappa è a Le Castellet, in Francia, tra due settimane. Sarà il fine settimana di Pourchaire, che correrà a casa sua, ma riuscirà a portare a casa punti importanti per avvicinarsi a Drugovich, ora che anche Sargeant si è unito alla lotta per il titolo? Non ci resta che aspettare e scoprirlo insieme!
