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Ritorno alla Formula 2: Monaco GP

Un salto indietro al round tra le strade del Principato

Di Alessia di Virgilio e Lucia Saugo

Abbiamo salutato il lusso di Montecarlo solamente una settimana fa, eppure ci ritroviamo già qui perchè quando vi dicevamo che il calendario di Formula 2 di quest’anno non ha senso era la verità. Non c’è tempo per distrarsi o per un po’ di (meritato) riposo. Baku è già dietro l’angolo ed è fondamentale rimanere sul pezzo. Pronti alla seconda tappa del nostro viaggio a ritroso tra gli highlights del Gran Premio di Monaco?

La prima novità del weekend vista Costa Azzurra è stato l’inaspettato forfait di Matteo Nannini. Vi avevamo parlato di come il pilota italiano avesse deciso quest’anno di compiere un’impresa eroica: incastrare gli appuntamenti di Formula 2 e Formula 3 per poter gareggiare in entrambe le categorie. Follia. Purtroppo, per cause di forza maggiore (chiamate anche sponsor), Matteo si è trovato costretto ad abbandonare il suo sedile in HWA RaceLab per questa stagione di Formula 2. Un vero peccato, perchè al di là della sfortuna, il nostro connazionale sapeva davvero muoversi molto bene già al suo primo anno in questa difficile e spietata categoria.

Al posto di Matteo, tra le strade di Montecarlo, abbiamo ritrovato un volto noto e sempre sorridente. Jack Aitken, con contratto a tempo determinato, da Baku in poi di doman non avrà certezza. Speriamo solo non venga a sapere il giorno prima di dover partire anche per le restanti gare…

Qualifiche

Voi avete capito qualcosa delle qualifiche? Noi siamo ancora in preda alla confusione.

Per questo round si è optato nella divisione in due gruppi di piloti, viste le ridotte dimensioni della pista. Il caos è poi nato da come sono state scelte le griglie di partenza: 22 piloti in fila per uno con il resto di tanta confusione.

A questo si è aggiunto il tempo registrato da Alessio Deledda che disobbediva alla regola del 107%. Si è deciso di farlo correre comunque in tutte e tre le gare e non ha dato nessun intralcio, anzi, i suoi tempi era molto vicini a quelli della FRECA. Chissà cos’avrebbe fatto correndo nell’altra categoria…

L’unica certezza che ci hanno lasciato è la pole position di Théo Pourchaire. Il pilota francese è diventato il poleman più giovane della Formula 2, strappando il record a… udite udite: Fernando Alonso.

Mica male a soli 17 anni 9 mesi e 7 giorni!

Theo Pourchaire picture - Formula 2
(Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport via Getty Images)

Gara 1

Non eravamo ancora riusciti a capire lo strano meccanismo delle qualifiche (e il perchè non avessero optato per qualcosa di semplice e normale) che il venerdì di race week più anomalo di sempre era già pronto per regalarci l’unico momento di azione della giornata. Gara 1 di Formula 2 si prende la scena sotto il sole di Montecarlo e dobbiamo dire che non ci ha per nulla annoiato (o quasi…).

Si sa, a Monaco i sorpassi sono rari, a meno di folli idee e istinti tutt’altro che cauti da parte dei piloti. Non ci siamo di certo sorpresi, quindi, di ritrovare il poleman Guanyu Zhou a guidare il trenino del Bernina per tutti i 30 giri della gara sprint. Appena dietro di lui, fin dalla partenza, è subito lotta tra il suo compagno di academy e quello di squadra. Drugovich cede infatti la posizione a Lundgaard fino al giro 15, durante il quale il danese è costretto a parcheggiare la macchina nella via di fuga a causa di un barbecue nella parte posteriore della monoposto.

ritiro di Lundgaard - gara 1 Monaco
From: @Formula2 on Twitter

Come se questo non fosse già abbastanza, la FIA quel giorno decide di multare Christian per qualsiasi cosa: prima per la velocità all’uscita della pit lane, poi per aver rimosso il casco mentre tornava ai box, infine anche per aver respirato durante il colloquio con i commissari (poco ma sicuro).

Sfortunati come Lundgaard anche Robert Shwartzman e Gianluca Petecof. A causa di un incontro ravvicinato e nemmeno troppo piacevole con il muro, entrambi i piloti sono costretti a concludere la gara prima del previsto.

Il podio di gara 1 è quindi composto da Zhou, Drugovich e Nissany, ma la menzione speciale va sicuramente a Marcus Armstrong. Al neozelandese non sono mai piaciute le cose semplici: il sorpasso su Daruvala alla penultima curva dell’ultimo giro ne è la prova lampante in questo weekend. Per la pole position di gara 2 questo e altro ma il replay non è per nulla adatto ai cuori deboli, vi avvisiamo!

Gara 2

Il sabato mattina, il simpaticissimo suono della sveglia ci ha buttato giù dal letto alle 8. Ancora addormentati abbiamo acceso la tv, pensando di poter fare colazione tranquillamente guardando i nostri piloti preferiti. E invece no, poveri illusi…

Il nostro necessario caffè mattutino è stato scoprire della pioggia notturna che ha decisamente complicato e movimentato quella che si prospettava un’altra gara (quasi) prevedibile che ci avrebbe fatto riaddormentare in 2 secondi.

Il poleman Marcus Armstrong avrebbe sicuramente preferito continuare a dormire se avesse saputo dell’imminente incubo che avrebbe presto vissuto: la sua monoposto, troppo emozionata, si è fermata senza nemmeno aver raggiunto la tanto sognata prima casella. Poteva finire qui? Assolutamente no. Marcus è obbligato a ritirarsi qualche giro dopo perchè ormai sappiamo che è perseguitato dalla sfortuna. Cosa possiamo farci? Nulla.

Inoltre è risaputo che il bagnato non perdona e infatti la lista dei ritirati si allunga ogni giro sempre di più: dopo Armstrong, ancora Lundgaard e Petecof in una replica del loro sfortunatissimo venerdì, poi Nissany e Beckmann.

Non sappiamo cosa ci fosse, invece, nel caffè della Uni-Virtuosi quella mattina, ma ciò di cui siamo certi è che montare ad entrambi i piloti le gomme da asciutto su una pista che era tutto tranne che asciutta non è stata una grande idea. Zhou e Drugovich ci daranno sicuramente ragione, e come biasimarli?

Alla fine della gara, sul podio festeggiano contenti il vincitore Liam Lawson, Dan Ticktum e Oscar Piastri. Questo podio di Formula 2 ci è piaciuto così tanto che i gentili commissari hanno deciso di lasciarcelo giusto il tempo delle foto con il trofeo e della pioggia di champagne. Ovvio no? Il neozelandese, dopo una gara meravigliosa e una vittoria più che meritata, viene infatti squalificato per un’irregolarità tecnica, ed è in momenti come questo che l’unica cosa a cui pensiamo è proprio “mai una gioia”. Ticktum si vede così recapitare nel motorhome il trofeo più ambito, Piastri si prende quello del secondo classificato e, udite udite, Jüri Vips si porta a casa il terzo posto, ringraziando il suo compagno di scuderia.

Di seguito vi mettiamo comunque la foto di Lawson sul primo gradino del podio perchè sì. Non c’è irregolarità che tenga, la vittoria in pista è sua, caso chiuso.

Liam Lawson vincitore - Formula 2
(Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport via Getty Images)

Gara 3

Il sabato pomeriggio ci ha regalato la terza e ultima gara di un weekend estenuante, visto quante ne sono già successe in precedenza. Dalla pole scatta finalmente Pourchaire che concluderà nel modo più lieto possibile: la vittoria. Prima volta in Formula 2 , primo podio e anche il record di vincitore più giovane di sempre nella categoria.

Una vittoria speciale: in casa, davanti ai propri fan. Chi non vorrebbe sostenitori così nella vita di tutti i giorni?

il supporto dei tifosi - Formula 2
From: @Formula2 on Twitter

Se credete che parleremo di grandi highlights vi sbagliate: la vera protagonista è sempre la nostra carissima sfiga!

Ancora prima della partenza Petecof è costretto a posizionarsi in pit lane, mentre la vettura di Aitken è così tanto stanca che decide di starsene ferma nella sua casellina alla partenza.

Si rivela un disastro anche il primo pit stop della gara. Dopo aver perso una vittoria Liam Lawson si vede sfumare ogni possibilità di collaborazione da parte della sua anteriore destra.

Immancabile la pioggia di penalità: meno abbondante di quella in Bahrain (nel deserto sì), ma pur sempre una pioggia. 5 secondi ciascuno a Daruvala e Lundgaard per la velocità di entrata in pit lane. 5 secondi anche a Jüri Vips per l’incidente che ha costretto Marcus Armstrong al ritiro.

10 secondi invece a Gianluca Petecof per l’incidente con Daruvala che causa il ritiro di quest’ultimo. Non c’è due senza tre quando si parla di sfortuna e viene infatti sanzionato con altri 5 secondi per track limits.

Vi ricordate il duello da incubo tra Piastri e Ticktum del Bahrain? I due piloti ci hanno regalato il sequel!

Dopo un primo tentativo di attacco fallito da parte dell’inglese, alcuni giri dopo ci riprova, l’australiano si difende molto bene… talmente bene che Ticktum resta fermo alla Rascasse senza riuscire a ripartire. 1 a 1 palla al centro.

Speriamo che al prossimo duello escano entrambi ancora in gara da una curva…

Formula 2
From: @Formula2 on Twitter

Gara 3 si conclude quindi con il giovane Pourchaire davanti a Piastri e Drugovich. L’australiano e il brasiliano hanno dimostrato di essere sul pezzo e portano a casa due podi ciascuno.

“Solo” una vittoria nel round del principato per il leader del campionato piloti Zhou che resta in testa con 68 punti, seguito dai rookie Piastri(52) e Pourchaire(47). La classifica team invece cambia la sua testa: Uni-Virtuosi si mette davanti con 97 punti, mentre Carlin scende al terzo posto con 67. Dentro al panino, in seconda posizione, i campioni in carica di Prema con 82 punti.

L’abbiamo già anticipato e ora assegniamo definitivamente il premio sfiga. Questa volta facciamo un upgrade: non solo un premiato, ma un pregiatissimo podio di quattro piloti. Per semplificarci le cose abbiamo fatto un elenco molto triste:

  • Petecof: motore rotto con fuoco compreso nel prezzo durante le prove libere, ritiro in gara 1, 2 e ben 15 secondi di penalità in gara 3. Hello darkness my old friend.
  • Lawson: vittoria persa per un errore manco da lui commesso, a cui si aggiunge il pit stop disastroso di gara 3. C’è bisogno di un redemption day.
  • Armstrong: una reverse grid pole conquistata in modo divino, ma resa vana dalla partenza in pit lane. Non dimentichiamo anche il ritiro in ben due gare su tre. Non avete anche voi un po’ il cuore spezzato?
  • Lundgaard: ritiro sia in gara uno che due. “Vi manca Monaco?” il danese ovviamente ha risposto “No.”.

Questo weekend ci aspettano altre tre gare tra le strade di Baku, ma in questi ultimi giorni tutti i nostri pensieri sono stati e continueranno ad esserli per Jason Dupasquier che dopo un tremendo incidente nella qualifiche della Moto 3 ci ha lasciato.

Monoposto e moto sono due mondi totalmente differenti accumunati, però, dalla grande passione di chi ne fa parte e purtroppo dal pericolo che i piloti corrono scendendo in pista.

Con questo articolo speriamo di avervi regalato un momento di spensieratezza, ma è sempre importante tornare con i piedi per terra. Il motorsport sa essere meraviglioso e crudele, e chi scende in pista è un eroe.

In attesa del prossimo round vi lasciamo con le parole di Miguel Oliveira, pilota di MotoGP, che possono essere perfettamente estese a tutti quelli che salgono sul loro mezzo inseguendo un sogno.

“Mi piacerebbe che questo sport non fosse così crudele, ma è questo ciò che amiamo fare.”.

Alessia Di Virgilio

Sono una studentessa di Sport Digital Marketing & Communication, laureata in Comunicazione e con un'instancabile passione per la scrittura e lo sport, un mondo che non manca mai di ispirarmi ed emozionarmi.

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