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Chasing the dream: la realtà delle categorie minori

Scopriamo insieme la docuserie arrivata alla terza stagione

Dal 1 marzo è disponibile su F1TV la terza stagione di Chasing the dream, la docuserie che negli ultimi anni ha raccontato la Formula 2. Ogni stagione è composta da 6 episodi da circa 25 minuti ciascuno e lo stile è simile a quello di Drive to survive (seppur con qualche differenza).

Scopriamo insieme quali sono i punti di forza e i punti deboli della docuserie che permette di accedere in esclusiva al paddock della categoria cadetta!

PUNTI DI FORZA
Un racconto reale

Il punto di forza principale della serie è il racconto dei fatti pienamente fedele alla realtà. Le lotte, gli scontri, gli incidenti non vengono drammatizzati, esagerati o spettacolarizzati come abbiamo visto spesso in Drive to survive.

Chasing the dream è a tutti gli effetti un documentario dove il racconto segue la realtà.
Chi ha seguito la stagione 2021 trova nella terza stagione esattamente tutto quello che conosce in modo approfondito. Chi la vede senza aver seguito l’azione in pista può godersi un racconto sincero privo di manipolazioni.

Porte aperte del paddock e non solo

Un altro punto di forza è l’ampiezza del racconto: dalle battaglie in pista si passa alle code immense per uscire al circuito o alla visita di una città accompagnati da un pilota.

Non viene raccontata solo ed unicamente l’azione in pista. Lo spettatore ha accesso a diversi momenti all’interno del paddock e nei team, ma anche momenti privati nelle case dei piloti e nelle loro città.

Un ottimo esempio è il secondo episodio centrato su Dan Ticktum che dà al pubblico un racconto molto personale e diretto. Vengono raccontate le sue prestazioni in pista, ma anche momenti con la famiglia e di svago durante il gran premio di casa. A questo si aggiungono le interviste fatte direttamente al pilota che abbattono ogni muro tra lui e lo spettatore.

Chasing the dream
From: F1TV
Categorie minori protagoniste

L’obiettivo della serie è quello di mettere al centro una categoria minore e riesce perfettamente nel suo intento. Chasing the dream è un contenuto sincero che dimostra quanto spettacolo riescono a dare le formule minori.

Nella terza stagione abbiamo trovato un’inaspettata novità: un episodio interamente concentrato su un’altra categoria minore! L’episodio cinque, infatti, segue alcuni dei migliori piloti nella griglia di Formula 3 durante il round di SPA.
Chasing the dream racconta chi un giorno sarà il futuro della Formula 1, ma ora compie un altro passo raccontando chi sarà il futuro della Formula 2 stessa.

Evidenziamo la scelta del round non casuale in questo episodio, ma finalizzata alla continuità del racconto con le stagioni precedenti. Nella prima stagione la serie ha raccontato il tragico incidente di SPA che ha coinvolto Juan Manuel Correa e come ha segnato il paddock. Nella seconda stagione ha raccontato il ritorno da spettatore di Correa sempre in terra belga. E ora nella terza stagione assistiamo al ritorno in pista di Juan e alla sua voglia di ricominciare dopo un periodo devastante.

Chasing the dream
From: F1TV
PUNTI DEBOLI
Difficoltà di fruizione

Il problema principale di Chasing the dream è la sua distribuzione. La piattaforma F1TV in paesi come l’Italia, che non presentano il servizio Pro, presenta un pubblico fortemente ridotto.

Il servizio infatti è limitato e non permette la visione in diretta dei contenuti quindi spinge pochi utenti ad iscriversi. Da qui ne consegue lo scarso successo dei documentari: la serie è vista da pochi e in molti casi viene vista su siti streaming, non dal servizio originale.

La serie ha molto potenziale per poter promuovere la categoria, ma come dimostra il successo di Drive to survive la piattaforma di distribuzione è cruciale. La serie sulla Formula 1 è infatti presente su Netflix, grazie al vasto pubblico della piattaforma ne consegue il vasto successo.

La presenza di Chasing the dream su una piattaforma più fruibile e con molti più iscritti permetterebbe quindi di aumentare la popolarità della categoria e il numero degli appassionati.

Dimenticanze e imprecisioni

Un altro problema di quest’ultima stagione sono le varie imprecisioni e dimenticanze sparse negli episodi.

  • La spettacolare battaglia degli Alpine Junior nella Sprint Race 2 in Bahrain è stata ridotta all’osso: l’azione in pista si vede per pochi secondi seguita dai commenti degli interessati. Non avrebbe fatto male riportare della sana e bella competizione che è l’essenza della categoria stessa.
  • Grande assente è anche il sorpasso di Liam Lawson su Oscar Piastri nella Sprint Race 2 di Monaco. Giudicato il miglior sorpasso della stagione non ha trovato posto nemmeno di sfuggita nella serie!
  • I dettagli fanno la differenza e su questo c’è ancora da lavorare. Nel quinto episodio Mike Doohan parla del figlio Jack in contesa per il titolo di Formula 3 e la descrizione lo riporta come “5x Superbike World Champion”. In realtà Doohan è cinque volte campione nel Motomondiale e in Superbike ha corso solo 4 gare! Un piccolo errore che poteva semplicemente essere evitato con una breve ricerca online.
Il campione non è al centro

Giustamente Oscar Piastri non è il protagonista di tutti e sei gli episodi della terza stagione. La serie dà spazio alle storie di molti piloti schierati in griglia in modo da avere un racconto il più ampio possibile della stagione.

Quando volutamente il protagonista è Piastri, non lo è in realtà del tutto. Il quarto episodio “dedicato” al pilota australiano perde in molti punti il focus principale. Il contatto diretto tra il pubblico e il pilota è molto debole rispetto a quanto visto negli altri episodi. L’episodio ha inoltre il privilegio di accogliere un ospite speciale: Mark Webber e si trasforma di fatto in un’intervista all’ex pilota e attuale manager di Piastri.

Chasing the dream
From: F1TV

Un’occasione perduta per poter vivere da vicino la stagione che ha coronato il rookie australiano campione. Un vero peccato considerata invece l’ottima capacità di creare il contatto con un pilota come si è visto nell’episodio con Ticktum.

Il campione è protagonista di un’altra dimenticanza. Il suo record di cinque pole position consecutive non viene considerato, così come l’unica pole raccontata è quella a Silverstone. Vi ricordiamo che è il secondo record della categoria dietro solo a quello di Charles Leclerc nel 2017. Risultati che nella serie meritavano un posto per dare un’idea approfondita di chi è il campione.

Nel complesso Chasing the dream è una docuserie fedele alla realtà, coinvolgente e che dà valore aggiunto a ciò che si vede in pista durante la stagione. Ci sono ancora diversi punti su cui lavorare: da piccole imprecisioni al grande problema della distribuzione. Auspichiamo che in futuro venga ulteriormente migliorata e possa raggiungere un pubblico più ampio.

Noi di Multiformula ci impegnamo ogni giorno a far conoscere le formule minori, speriamo di avervi convinto a vedere la serie, ma soprattutto a seguire la stagione 2022 con noi!
Vi racconteremo tutto qui sul blog e sui nostri social (Instagram, Twitter e TikTok) quindi restate connessi!

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

Un pensiero su “Chasing the dream: la realtà delle categorie minori

  1. Si percepisce chiaramente la passione che contraddistingue chi ha scritto questo articolo, la scrupolosità nel precisare i dettagli mancanti nella serie. Buona stagione 2022.

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