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Razzismo: la strada per l’uguaglianza è ancora lunga

Red Bull e Hitech: due strade diverse per uno stesso caso

Ormai nove giorni fa, il 21 giugno, Jüri Vips, durante una diretta Twitch, si è lasciato andare a dichiarazioni sia razziste che omofobe. Il team Red Bull ha così preso immediato provvedimento, sospendendolo finché non avessero fatto un’indagine completa sulla situazione. Il 28 giugno, esattamente una settimana dopo, il team austriaco ha deciso di interrompere il contratto con l’estone come test driver e pilota di riserva, condannando qualsiasi forma di razzismo.


Dall’altro lato, l’Hitech GP ha preferito continuare la stagione con Vips. Il team ha sostenuto che, in quanto essere umano, è giusto che abbia la possibilità di dimostrare di aver imparato dai propri errori. Infatti, dalla dichiarazione di Oliver Oakes, team principal e direttore della squadra, si evince proprio questa volontà di dargli una seconda chance.

Ho preso la decisione di far mantenere a Jüri il sedile di F2 con Hitech per il resto della stagione, una decisione che abbiamo discusso seriamente. Consentirgli di continuare la stagione con Hitech è una buona opportunità per lui di dimostrare, attraverso le sue azioni, il tipo di persona che è. Ho chiarito che credo che il linguaggio usato sia completamente inaccettabile, ma ho scelto di dargli una possibilità di redimersi. […] Sebbene ciò possa non soddisfare tutti, credo che tutti meritiamo una seconda possibilità nella vita, ma mai una terza. La dignità di Jüri, la sua reputazione e la sua carriera sono ora fermamente nelle sue mani.

L’Hitech avrà fatto la scelta giusta?

Chiaramente, la prima domanda a venire in mente è se, effettivamente, l’Hitech abbia preso la decisione giusta, andando contro, non solo alla Red Bull, ma anche alla Formula 1. La risposta non è così semplice, perché ci sarà sempre chi si dirà a favore e chi, invece, avrà da criticare la scelta. Una cosa, però, è certa: se esistono ancora episodi del genere, di cui Vips non è stato l’unico protagonista, è perché manca una corretta educazione sull’uguaglianza dei diritti e, quindi, sull’importanza di vedere il prossimo come noi.

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Se da un lato, però, l’estone è abbastanza maturo da conoscere cosa sia il razzismo e cosa vada detto o meno, dall’altro, non si può prendere la decisione di rovinargli la carriera senza dargli una possibilità di redenzione. Come anche dichiarato da Oakes, il licenziamento da parte di Red Bull è già una grande punizione: adesso spetta a lui dimostrare di aver imparato dai propri sbagli.

Aurora Loffredo

Appassionata di Motorsport, e in generale di sport, ho iniziato a scrivere per Multiformula ad agosto del 2020. Oltre allo sport, mi piace molto la lettura e la musica.

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