La Ferrari Driver Academy, più generalmente nota come FDA, è una delle più recenti tra le Academy che hanno come scopo quello di formare i giovani talenti, nella speranza di portarli in futuro in Formula 1. Nonostante i suoi “soli” 13 anni di vita, la FDA è riuscita a far approdare nella categoria regina ben sei piloti dei 24 che ne fanno parte o hanno fatto parte in passato. È vero, solo un quarto ha raggiunto il proprio scopo, però, considerando la percentuale dei piloti delle altre Academy che non sono approdati in F1, quella della FDA è la più bassa, dopo Mercedes e McLaren.
6 piloti in F1 e uno solo in Ferrari
Purtroppo di questi sei piloti, solo uno è diventato pilota della Scuderia Ferrari, Charles Leclerc. Fatta infatti eccezione per Jules Bianchi, il primo a essere ingaggiato dalla FDA, che ha continuato a lavorare come collaudatore per la Ferrari fino alla sua morte giunta prematuramente, gli altri quattro piloti sono stati quasi tutti ceduti alla concorrenza.
Sergio Pérez è stato il primo pilota dell’Academy ad arrivare in Formula 1, ma anche il primo a dover uscire dal programma per un contratto con un’altra scuderia: la McLaren.
Anche Lance Stroll e Guanyu Zhou, oggi piloti, rispettivamente, di Aston Martin e Alfa Romeo, hanno dovuto interrompere il contratto con la Ferrari, mentre sembra che Mick Schumacher porrà fine al suo proprio al termine di quest’anno.
![Ferrari Driver Academy](https://ik.imagekit.io/4e0e41ozb/wp-content/uploads/2022/10/16898978_mediagallery-page.jpg)
Non solo talenti ceduti, ma anche sprecati
Il problema di fondo delle academy, non solo di quella Ferrari, è che molti piloti che hanno dimostrato di avere talento non sono riusciti a trovare un posto in Formula 1 e, in alcuni casi, neppure a fare un salto di qualità.
Basti pensare, ad esempio, a Marcus Armstrong o a Callum Ilott, entrambi non più membri della Ferrari Driver Academy, che non sono riusciti a esordire in Formula 1, con il primo a correre per il terzo anno in F2 e il secondo a essere impegnato nella IndyCar.
Non solo, la stessa sorte è toccata anche a Giuliano Alesi e a Gianluca Petecof, usciti dal programma nel 2021, e ora impegnati uno nella Super Formula in Giappone e l’altro in Brasile nella Formula 3 Regional.
Un’eccezione è quella che riguarda Robert Shwartzman e Antonio Fuoco, che sono rimasti nel programma e sono riusciti anche a diventare rispettivamente test driver e terzo pilota per la Ferrari. Purtroppo, però, la loro carriera in Formula 1 si è momentaneamente conclusa lì: Shwartzman non ha ancora ottenuto un posto nella categoria maggiore e Fuoco si sta invece impegnando nel WEC.
![Ferrari Driver Academy](https://ik.imagekit.io/4e0e41ozb/wp-content/uploads/2022/10/Ferrari-DA.jpg)
È necessario, dunque, che le Academy subiscano una profonda modifica, basandosi magari non tanto sulla quantità ma sulla qualità, garantendo anche a quei giovani talenti che sono presi sotto la loro ala di riuscire effettivamente ad approdare nel mondo del Motorsport e di non rimanere nelle categorie propedeutiche.