Ci siamo ormai lasciati alle spalle questa sconcertante tappa di Jeddah e con lei sfumano le possibilità di Guanyu Zhou di lottare per il titolo. Le ultime performance opache del pilota cinese lo hanno infatti portato a un’esclusione praticamente automatica dai pronostici per le sorti del titolo, che ormai sembra essere già nelle mani dell’australiano Oscar Piastri.
La battaglia fra i due piloti di casa Alpine è stata un po’ il fil rouge di questa stagione, tenendoci incollati allo schermo fin dalla tappa in Bahrein e facendo presagire dal primo spegnimento dei semafori che ne avremmo viste delle belle. E così è stato: Piastri e Zhou hanno dominato senza riserve la prima metà della stagione collezionando pole positions, podi e vittorie. Eppure quello che sembrava un binomio inseparabile, destinato a troneggiare senza rivali in classifica, ha ceduto sotto il peso di due mesi di attesa.
Ecco allora che il pilota Prema Robert Shwartzman riesce ad accaparrarsi la seconda piazza, giusto a una tappa dalla chiusura del mondiale. Il russo aveva iniziato la stagione decisamente sottotono, riuscendo però a mettere bene i puntini sulle i in Arabia Saudita. Sono le sue prestazioni costanti, talvolta macchiate da qualche errore di troppo, a prendere il sopravvento su un altalenante Guanyu Zhou.
Dopo Silverstone la situazione per Guanyu precipita…
Infatti, dopo aver perso la leadership del campionato in Inghilterra, il cinese non si è più ripreso: il divario che lo separa da Piastri è diventato di volta in volta più profondo ed è oramai incolmabile. I risultati, costantemente inferiori a quelli dell’australiano, lo hanno allontanato dalle chances di vittoria e hanno reso fragile la sua permanenza in seconda posizione.
Il misero bottino raccolto a Sochi non ha di certo aiutato, costringendo Zhou a doversi rimboccare le maniche per sperare di avere ancora qualche possibilità di vincere il titolo. Mentre i suoi rivali diretti portano a casa ben più di venti punti a testa, lui non riesce a prendere parte alla Sprint Race e nella Feature ottiene 8 punti, gli unici di tutto il weekend.
In Arabia Saudita non possiamo dire che gli sia andata meglio: senza brillare in nessuna delle tre gare fa il suo (forse anche un po’ meno) e porta a casa 7 punticini, che lo piazzano dietro a uno Shwartzman da 162 punti in campionato. Così sigla la penultima tappa della stagione e la sua resa definitiva, una sconfitta che era tutt’altro che prevedibile.
La sola domanda che possiamo porci è:
Dov’è Guanyu?
A ormai pochi mesi dal suo debutto in Formula 1 con Alfa Romeo al fianco di Valtteri Bottas, il pilota cinese sembra più perso che mai, quasi non riuscisse a concentrarsi sulla stagione ancora in corso. Indubbiamente la pressione a cui è stato sottoposto dai media a seguito dell’annuncio non deve essere stata facile da gestire. Ciò non toglie che, proprio adesso che tutti gli occhi sono puntati su di lui, Zhou non sta rendendo al massimo delle sue capacità.
Perché, per quanto sia facile fermarsi alle ultime prestazioni, non bisogna dimenticare che è lo stesso pilota che ci ha lasciati col fiato sospeso fino all’ultimo secondo nelle qualifiche in Bahrein per poi dominare l’intero weekend.
E speriamo che neanche Guanyu se ne sia scordato.
Possiamo vedere come questa stagione sia stata per lui più altalenante che mai, un continuo succedersi di alti e bassi che a lungo andare ha penalizzato Zhou. In fondo si sa, nel motorsport “consistency is the key” : è così che si vincono i campionati, e il suo rivale Oscar Piastri questo lo sa bene.
Non cediamo però a conclusioni affrettate: Abu Dhabi non ha ancora detto la sua.
Questa è la sua ultima occasione per mostrare al Circus e ai fan che quel sedile se l’è meritato.
Non ha nulla da perdere, ma tutto ancora da dimostrare.
Se non ora, quando?
