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Formula 2: Spielberg e l’arte della rimonta

Dicasi limitare i danni, leggasi la rimonta della vita.

Entra finalmente nel vivo la stagione di Formula 2 che, al primo di quattro appuntamenti in programma per il mese di luglio, non delude le aspettative.
In Austria accade di tutto, tra safety car e le ormai scontate penalità per violazione dei track limits. Succede anche che Bearman e Iwasa, relegati nelle ultime posizioni in griglia dopo una qualifica assai complicata, rimontino un Vesti in grande spolvero.

Nella Feature Race di Spielberg trionfa Vershoor davanti a Iwasa, partito sedicesimo, e Vesti.
Quinto Bearman che scattava, invece, dalla diciannovesima piazza.

Un venerdì all’insegna dei track limits

È una pioggia di track limits, quella che accompagna l’ottavo round del campionato.  
A farne le spese, in un venerdì rivelatosi una carneficina di crono in qualifica, sono subito alcuni nomi illustri per le sorti mondiali.

Ollie Bearman, quarto a quaranta punti di differenza dal compagno di squadra, non riesce ad andare oltre il diciannovesimo tempo. Per l’inglese della Prema si prospettano due gare complicatissime, considerando soprattutto il secondo crono di Vesti.

Non va meglio ad Iwasa, terzo nel mondiale a ventotto punti dal danese, che sempre a causa dei track limits fatica a mettere insieme un giro. È sedicesimo in griglia, troppo lontano per pensare di impensierire un Vesti apparso in grande fiducia.
Pourchaire fa il suo, incassa la pole position di Martins e si accomoda in terza posizione – appena alle spalle del diretto contendente della Prema.   

Griglia di partenza per la Feature Race (crediti: F2)

Tra i tanti litiganti, Crawford gode

A Bearman e Iwasa occorre una follia per sperare di non perdere terreno in campionato.
In un luglio affollatissimo, con quattro gare in programma, potrebbe non esserci più spazio per un alcun passo falso.

Nel sabato della Sprint Race, la pazzia nella quale gli inseguitori confidano assume i contorni di un meteo incerto. Vesti, nono alla partenza per effetto della reverse grid, non rischia e monta gomma rain.
Una scelta azzeccata, come dimostrato dal grande spunto di Leclerc, ma vanificata dalle dinamiche di gara; l’ingresso delle due safety car annulla infatti il vantaggio della copertura scelta dal danese che non riesce a prendere il largo.
La pista si asciuga e, come i propri inseguitori costretto al pit, Vesti termina la Sprint fuori dalla zona punti.

A trionfare, come un anno fa in F3, è Jak Crawford davanti a Martins e Hadjar.
Il francese della Hitech, partito penultimo, è autore di una grandissima rimonta – preambolo di una Feature Race ancor più folle.

Crawford vince la Sprint in Austria
(crediti: F2)
Crawford festeggia la vittoria sul podio
(crediti: F2)

Una Feature Race nel segno delle rimonte

Forse scottato dall’occasione persa il giorno precedente, nella domenica di Spielberg, Vesti parte forte.
Al primo giro, complice l’errore di Martins allo spegnimento dei semafori, il danese sfila comodamente in testa al gruppo. Nessuno sembra avere il passo per andare a prenderlo, nemmeno il duo della ART che arranca per difendere il piazzamento a podio.

Giro dopo giro, quella di Vesti assume sempre più i contorni di una marcia trionfale – arrivando addirittura a sopravanzare il compagno di squadra dopo la sosta obbligatoria.
Fino alla safety car innescata dall’ennesimo errore dei meccanici DAMS sulla monoposto di Arthur Leclerc. La posteriore destra del monegasco, non ben avvitata, si stacca pericolosamente dalla vettura costringendolo al ritiro.

Leclerc costretto al ritiro
(crediti: F2)
La posteriore destra rimbalza pericolosamente in pista
(crediti: F2)

Vesti, che nel momento dell’incidente di Leclerc comandava comodamente il gruppo col compound più duro, vede all’improvviso il proprio vantaggio annullarsi in favore degli inseguitori con gomme morbide fresche.

Gli ultimi due giri sono per il danese un vano tentativo di difendere, con le unghie e coi denti, una leadership fino ad allora incontrastata.
Per Bearman e Iwasa, gli ultimi otto chilometri di gara, rappresentano invece un’occasione da non perdere.
Nella bolgia furiosa scatenatasi prima della bandiera scacchi, il giapponese della DAMS riesce a sopravanzare l’alfiere della Prema che deve così accontentarsi della terza piazza.
Bearman, quinto al traguardo, limita i danni e accorcia le distanze su un anonimo Pourchaire, solo settimo.

Per Iwasa e Bearman, sono quattordici le posizioni rimontate durante i quaranta giri di gara.
Meglio di loro, soltanto Hadjar che nella Sprint Race è riuscito a recuperarne ben diciannove.

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Nella Feature Race, davanti ad un Iwasa super arrembante, vince Verschoor, olandese su auto olandese, davanti ad un fiume di tifosi orange. Per l’alfiere della VAR sono dieci le posizioni conquistate in un weekend all’insegna delle grandi rimonte.
Per Vershoor è il terzo successo nella categoria, il primo in assoluto per il team di Zeewolde, in un’atmosfera che profuma di casa.  

Marika Taroni

Biologa nutrizionista, amante dello sport, dei motori e dell'adrenalina su pista.

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