Nel primo giro un grande strike fa fuori cinque piloti
Avete presente quando siete convinti, intendo, realmente convinti, di un qualcosa e poi succede esattamente l’opposto? Ecco, credo sia la perfetta spiegazione di ciò che è avvenuto domenica. Il Gran Premio di Ungheria (se ve lo siete persi- ed è davvero un grandissimo peccato- leggete qui) non sempre è teatro di gare spettacolari e di grandi sorprese, per via della difficoltà nei sorpassi. Solo il meteo e i piloti stessi possono movimentarlo e donare spettacolo. E proprio quando credevamo che la lotta sarebbe stata tra Verstappen e Hamilton, per via della diversa strategia delle gomme, ci ritroviamo con Esteban Ocon e Sebastian Vettel in prima e seconda posizione. No, non è questione di griglia invertita, anche se sembra, semplicemente Bottas ha fatto strike. Avrà forse confuso la pista di Formula 1 con quella da bowling e Norris con un birillo, altrimenti è davvero difficile spiegare l’incidente del primo giro.
Perde la monoposto, non conosce il punto di frenata, cerca di fare il meglio possibile, ma alla fine prende in pieno Norris, che colpisce a sua volta Verstappen e dietro di lui Stroll ha buttato fuori anche Leclerc e Perez. I poveri “birilli” non hanno neppure avuto il tempo di capire, perché sono stati sbattuti fuori. E forse, anche lo stesso Bottas ha capito in ritardo, quando è rimasto seduto sulla sua monoposto senza muoversi. O stava pensando ai cazzotti che gli avrebbe riservato mezza griglia oppure alla promozione in Mercedes per aver fatto fuori il leader del mondiale. A parte gli scherzi, sicuramente i cinque piloti usciti al primo giro non l’hanno presa bene. Norris l’ha presa sul ridere, definendola una magnifica gara, mentre Leclerc l’ha definita una vera e propria partita di bowling. E non gli diamo torto.

Esteban Ocon
Sta di fatto che qualcuno ne ha giovato e il suo nome inizia con Esteban e termina con Ocon. In realtà, i primi cinque (Ocon, Vettel, Hamilton, Sainz e Alonso) avrebbero potuto tutti vincere, perché la gara era davvero apertissima, ma il francese l’ha condotta in modo superbo e possiamo solamente toglierci il cappello- ammesso che qualcuno di noi lo abbia- e fare chapeau alla sua prestazione. Sì, senza l’incidente non avrebbe vinto e bla bla bla, ma la Formula 1 è anche questo: saper approfittare degli imprevisti. Esteban Ocon lo ha fatto e ha portato a casa la sua prima vittoria in Formula 1, molto simile a quella di Trulli a Monaco 2004, ottenuta con soli dieci piloti in pista.
Una cosa è certa: se tutti volevano picchiare Bottas, Ocon era l’unico che voleva abbracciarlo. La storia sarà andata così: Esteban è andato da Valtteri, gli ha detto “Se mi fai vincere, ti faccio i servizi a casa” e il finlandese, avendo bisogno di qualcuno che pulisse mentre la compagna si trovava a Tokyo per le Olimpiadi, ha accettato. È dunque indubbio che la prima sorpresa sia proprio il pilota francese dell’Alpine.

Fernando Alonso
Sempre nella stessa scuderia, abbiamo Fernando Alonso, che non sa di aver compiuto 40 anni questo fine settimana e continua a guidare come quando ne aveva 20. La strenua difesa che ha attuato nei confronti di Lewis Hamilton è stata sensazionale ed è chiaro a tutti che senza di lui probabilmente Ocon non sarebbe riuscito a vincere la gara.
La vera sorpresa, però, non riguarda tanto la sua formidabile guida, quanto l’abbraccio che ha riservato al francese. Tutti noi sappiamo che Alonso non va mai realmente d’accordo con i suoi compagni di scuderia, eppure domenica sembrava essere realmente contento per Ocon.

Sebastian Vettel
“Faccio quello che mi pare”. Secondo la leggenda queste sono state le parole di Sebastian quando ha indossato la maglietta arcobaleno, fregandosene altamente delle leggi anti-propaganda LGBTQIA+. Aveva detto che avrebbe sostenuto Hamilton e così ha fatto, rischiando anche di essere squalificato. Be’, la squalifica la rischia comunque, a causa di un quantitativo, a quanto pare, inferiore di benzina nella monoposto. E sarebbe davvero un peccato se il podio che ha guadagnato con grandi meriti- tra l’altro sembra abbia fatto uso della sua sfera di cristallo, perché il giovedì aveva detto di avere le stesse sensazioni di Baku- gli fosse sottratto.

Carlos Sainz Jr.
Ammettiamolo, tutti quanti ci siamo gasati quando abbiamo sentito Carlos dire nel team radio “NO NO NO GUYS”. C’è chi ha pensato “Sta facendo una grande idiozia” e chi, invece, lo ha appoggiato perché la storia insegna che se un pilota in Ferrari si fa la strategia da solo ha più probabilità di successo. E Sainz ha effettivamente avuto ragione: la sua monoposto era molto veloce e farlo entrare ai box presto avrebbe significato rovinargli la gara. Forse, avrebbe potuto aspettare ancora un altro po’ prima di cambiare le gomme: se avessero avuto meno giri, sarebbe arrivato a podio. In realtà, potrebbe ancora finirci, ma al momento è tutto un’incognita.

Nicholas Latifi
Parliamoci chiaro, Latifi è il pilota che ha fatto una gara straordinaria e a cui nessuno ha prestato molta attenzione. Ottavo con una Williams, prende punti per la prima volta nella sua carriera di Formula 1 e supera il suo compagno di scuderia in classifica. Una grande gioia per lui, che ha potuto anche dimostrare la sua abilità nell’approfittare delle situazioni.

Max Verstappen
Sì, è vero, non abbiamo avuto la possibilità di vederlo gareggiare come al solito, ma l’olandese ha saputo cavarsela anche con una monoposto completamente distrutta. Aggiustata con un po’ di scotch, esattamente come Art Attack insegna, gli ingegneri hanno rimesso in pista la RB16B di Max e gli hanno detto “Tirala, spingila, prendila a calci, ma termina la gara”. Per fortuna Verstappen non ha avuto bisogno di scendere dalla vettura, ma è riuscito a portarla al traguardo senza perdere pezzi (d’altronde li aveva già persi al primo giro).

George Russell
Non possiamo non parlare di George. Non si sa come, forse facendo un rituale al contrario oppure calandosi nell’acqua santa di Lourdes, è riuscito a entrare in zona punti. La sfortuna Russell è finalmente terminata, ma l’espressione continuerà a esistere per poterla affibbiare ad altri piloti sfortunati. Per la prima volta George ha pianto di gioia e non di disperazione, così come molti suoi tifosi con lui.

Ripartenza
Abbiamo anche un bonus. Come se l’articolo già non fosse infinito di suo, non possiamo non nominare la ripartenza dalla griglia, che ha visto protagonista l’unico Lewis Hamilton. Tutti sono entrati ai box, mentre lui è rimasto in pista. Il motivo della scelta non è chiaro a nessuno, solo una cosa è certa: non si è mai vista una cosa del genere e rimarrà sicuramente nella storia.

Sì è concluso anche questo Gran Premio, l’ultimo prima della pausa estiva. Adesso potremmo riposarci per tre settimane, prima di ritrovarci a Spa per la gara del Belgio. La sfida per il mondiale sarà ancora più agguerrita: Hamilton proverà a mantenere la leadership, mentre Verstappen a ribaltare la classifica. Ma chi sarà a spuntarla? Non ci resta che aspettare!