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Ritorno alla Formula 2: Russian GP

Un salto indietro all’imprevedibile round di Sochi

Di Alessia Di Virgilio e Lucia Emilia Saugo

La Formula 2 ritorna questo week-end a Jeddah e lo scorso round di Sochi sembra essere avvenuto quando ancora esistevano i dinosauri. Non preoccupatevi, Multiformula viene in vostro soccorso con l’ultimo “Ritorno alla Formula 2” dell’anno!

È giunto il momento di fare un salto indietro al round russo della Formula 2, dove ne sono successe davvero di tutti i colori, e arrivare ben preparati al double-header di fine stagione.

QUALIFICHE

Probabilmente ve lo ricorderete perché era sulla bocca di tutti, ma se non lo ricordate è ora di rinfrescarvi la memoria sul poleman di Sochi.

Oscar Piastri ha conquistato la sua terza pole position consecutiva nella categoria ed è entrato in un quartetto molto interessante. Charles Leclerc, Alex Albon, George Russell e il nuovo arrivato Piastri sono gli unici quattro piloti nella storia della Formula 2 ad aver ottenuto tre pole consecutive. E qui la domanda sorge spontanea: cosa mangiano di speciale a colazione?

Sochi
From: @formula2 on Instagram
GARA 1… O FORSE NO

Quando vi diciamo che a Sochi ne sono successe di tutti i colori è perché DAVVERO ne sono successe di tutti i colori. La pioggia è capace di tante cose, anche portare la pura follia all’interno del paddock.

Mentre il cielo diventava sempre più grigio e la pioggia aumentava sempre di più abbiamo assistito a scene surreali all’interno dei vari team. Ingegneri che camminano sulle sedie, meccanici che si mettono sacchetti di plastica come calzini, phon per asciugarsi, soffiatori per far uscire l’acqua da sotto le tende…insomma, l’istinto di sopravvivenza ha avuto la meglio e ci ha regalato momenti iconici!

Non sono mancati anche i modi per divertirsi: Robert Shwartzman tra una partita e un’altra di briscola ha pensato anche di scattare qualche foto ricordo, tra cui il famosissimo selfie con René Rosin.

Giustamente vi starete chiedendo: perché tanta fama per un selfie? Il team principal di Prema Racing nella lunga attesa si è concesso un sonnellino e Robert ha immortalato la scena…

Tutto ciò che avete letto potrà sembrarvi non vero, ma invece è successo davvero. E qui sotto vi lasciamo le prove schiaccianti di ciò che vi abbiamo raccontato. A volte bisogna davvero “vedere per credere”.

SPRINT RACE

Se pensavamo che fosse il giro di formazione a durare un’infinità di tempo era perché ancora non avevamo sperimentato l’attesa per questa prima (e unica) sprint race del week-end.

Nella speranza che il meteo desse un po’ di tregua ai piloti, noi a casa abbiamo aspettato ben 7 ore prima di poter rivedere le nostre amate monoposto schierarsi sulla griglia di partenza. Non tutte però, perché come sappiamo bene, raddrizzare una giornata già storta non è mai semplice.

Così come Fittipaldi, costretto a partire direttamente dalla pitlane, anche Zhou e Drugovich vorrebbero davvero dimenticare quel sabato in terra russa: dopo aver atteso per tutte quelle ore di salire in macchina non sono nemmeno riusciti a raggiungere la loro casella. Mentre il brasiliano conclude subito a muro, il pilota cinese si ferma in pista senza un’apparente spiegazione. Siamo sicure quindi che al muretto della UNI-Virtuosi avrebbero di certo preferito continuare la loro danza della pioggia piuttosto che cominciare a fare sul serio.

La rolling start che ne consegue favorisce il pole sitter della reverse grid Dan Ticktum, il quale ringrazia il trambusto del giro di formazione. Fin dalla partenza l’inglese si affeziona alla prima posizione riuscendo a mantenerla per tutta la durata della gara con freddezza e concentrazione. Sono proprio queste abilità che, purtroppo, sono mancate a qualcuno nel corso del pomeriggio dal meteo incerto.

Dopo i problemi alla vettura per Viscaal, Liam Lawson paga cara un’incertezza e, improvvisamente, fa tutto da solo: dalla terza posizione si ritrova nel box, dopo che il posteriore della sua monoposto ha verificato la robustezza del muro che delimita la pista.

Dopodiché anche Daruvala si fa prendere dall’emozione. Nel momento in cui stava per raggiungere Hughes in quarta posizione, l’indiano commette un errore e si ritrova così nel senso opposto alla percorrenza della pista dopo un giro panoramico su se stesso.

Tornando alle cose belle, il podio dell’unica sprint race a Sochi vede Dan Ticktum sul gradino più alto, seguito da Jüri Vips e Robert Shwartzman, il beniamino di casa. Con il tramonto ormai alle porte, l’unica pioggia caduta su di loro è stata quella dello champagne!

Sochi
(Photo by Joe Portlock via Getty Images)
FEATURE RACE

Il meteo ci ha lasciato tregua anche per la domenica mattina, ma a non averla ricevuta è stato Felipe Drugovich che purtroppo ha dovuto assistere da spettatore anche alla seconda gara.

Se di solito Sochi non regala gare entusiasmanti, la Feature Race ci ha fatto ricredere. Alla partenza Viscaal e Nissany hanno fatto trambusto: dopo un contatto il pilota olandese è stato costretto al ritiro, mentre Nissany ha ricevuto con un bel fiocchetto rosso sopra 5 secondi di penalità.

A scaldare la pista ci ha pensato il trio Vips-Lundgaard-Ticktum in lotta per la sesta posizione e non è difficile immaginare chi ne è uscito sconfitto a causa della sfortuna. Il nostro sfortunato di fiducia Jüri Vips ha iniziato a perdere sempre più terreno per un problema alla vettura e con un pit-stop la sua gara è ufficialmente giunta al termine. Quando la sorte avversa lo vorrà abbandonare può farci un fischio?

Davanti la lotta per la prima posizione tra Piastri e Pourchaire ha fatto sognare tutti quelli che seguono i due rookie dalla Formula 3. Con il pit-stop Pourchaire era riuscito a mettersi davanti a Piastri, ma l’australiano in una mossa l’ha passato e ha iniziato la sua corsa verso la vittoria. Pourchaire dietro si avvicinava sempre di più con un ritmo martellante alla Lewis Hamilton che però si è rivelato non abbastanza per raggiungere il pilota Prema.

Sochi
Piastri e Pourchaire sul podio – from: @Formula2 on Twitter

Un pilota che ricorderà sicuramente con poco piacere questa gara è Ralph Boshung che dopo essersi incollato alla terza posizione ha perso il podio a due giri dal termine.

Alla sua anteriore sinistra il podio non interessava tanto da abbadonarlo a un nulla prima della fine della gara. Ciò che le interessava molto di più era regalare il podio a Daruvala, un regalo di Natale molto anticipato e sicuramente apprezzato.

Immagine
From: @Formula2 on Twitter
CLASSIFICHE

Dopo tutti questi mesi è importante ritrovarsi per fare anche il punto della situazione numerica in ottica campionato.

La matematica non è un’opinione e proprio lei ci dice che è ancora Oscar Piastri a comandare la classifica con 178 punti. L’australiano arriverà in Arabia Saudita con un vantaggio importante su Zhou, nuovo pilota Alfa Romeo per il 2022, fermo a 142. Agli Hunger Games per il primo posto, infine, ci tengono a unirsi anche Robert Shwartzman e i suoi 135 punti, sufficienti per tenere viva una piccola luce di speranza.

La Prema guida anche la classifica dei team con 313 punti, avviandosi verso gli ultimi due round con la possibilità concreta di poter vincere il titolo anche quest’anno (anche se questo non lo diranno esplicitamente perché, da buoni italiani, la scaramanzia viene prima di tutto). La Carlin, infatti, si ferma a 225 punti e tenterà il grande colpo a Jeddah per difendersi soprattutto dalla UNI-Virtuosi, terza con 201 punti.

PREMIO SFIGA

Anche questa volta è stato difficile scegliere a chi assegnare questo prestigioso premio, purtroppo. Una promessa, però, è una promessa!

A Felipe Drugovich, come avevamo già accennato, la Russia non ha portato per niente fortuna. Il brasiliano si è dovuto far bastare per tutti questi mesi di pausa solamente qualche giro nelle prove libere e una deludente qualifica sul circuito di Sochi. Il suo record in questo week-end è stato conquistare un triplete da dimenticare: niente sprint 1 per incidente, niente sprint 2 causa pioggia e annullamento della gara stessa e niente feature race in seguito al suo precario stato fisico.

Sii ottimista Felipe, tanto peggio di così non può andare (si spera)!

Sochi
(Photo by Alex Grimm via Getty Images)

Inoltre, anche Marcus Armstrong merita una menzione speciale in questo paragrafo. Eh sì, ancora lui.

Ormai abbiamo capito come questa stagione sia stata una vera spina nel fianco per il neozelandese. Il pilota della DAMS è stato sicuramente autore di prestazioni al di sotto delle aspettative, ma soprattutto è diventato il bersaglio preferito della sfortuna.

Sochi, perlomeno, ha dimostrato che Marcus ha un’altra importante qualità: la costanza. Come disse un grande saggio, infatti, “consistency is key” e il pilota DAMS, in coppia con la sventura, ha certamente centrato l’obiettivo.

La sfiga l’ha accompagnato per tutti i 6 round disputati finora e, a ulteriore prova che Armstrong ha veramente dato ascolto alle parole di Russell, nel week-end russo si è piazzato undicesimo sia in qualifica, sia in entrambe le gare.

Risultato? Zero punti totali, ma su quello ci deve ancora lavorare. Un passo per volta.

Giunti alla fine di questo viaggio a ritroso al Sochi Autodrom, siamo felici di ricordarvi che le nostre amate monoposto torneranno questo fine settimana!

Sembrava impossibile, invece la ricompensa per aver resistito così a lungo è finalmente vicina. Primo appuntamento in Arabia Saudita per un gran premio inedito, poi il gran finale nella lussuosa Abu Dhabi.

Multiformula non vede l’ora di vivere con voi questi ultimi round del campionato di Formula 2. Chi vincerà il titolo 2021?

Alessia Di Virgilio

Sono una studentessa di Sport Digital Marketing & Communication, laureata in Comunicazione e con un'instancabile passione per la scrittura e lo sport, un mondo che non manca mai di ispirarmi ed emozionarmi.

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