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Indianapolis Gallagher Grand Prix, la festa degli underdogs!

Il Gallagher Grand Prix, tredicesima prova della stagione NTT Indycar Series svoltasi all’Indianapolis Road Course per la seconda volta in stagione, ha regalato novità. Colpi di scena, outsider sulla breccia a fornire prestazioni sorprendenti e molto di più!

Alla partenza, Pato O’ Ward entra subito in collisione con Will Power proprio alla prima curva, perdendo subito così la sua terza posizione conquistata in qualifica. Al terzo passaggio, la prima caution di giornata vede protagonista Dalton Kellett, che va in testacoda dopo un contatto con Jimmie Johnson. Dopo la ripartenza, il poleman Felix Rosenqvist perde progressivamente terreno, vedendosi superare da Herta, Rossi, Lundgaard e McLaughlin.

Alexander Rossi, in azione durante le prove a Indianapolis del Gallagher Grand Prix (Photo by: Matt Fraver/Indycar.com)

Al giro 36, la seconda neutralizzazione della corsa vede Simon Pagenaud fermo lungo il tracciato a causa di noie meccaniche. Dopo sette giri, il colpo di scena più importante. Colton Herta si ritira per un problema al cambio, cedendo il comando al compagno di squadra Alexander Rossi.

Nel corso della gara, sono da notare un contatto tra Devlin DeFrancesco e Conor Daly, con quest’ultimo che prova il sorpasso dall’esterno. Ma il canadese di origine italiana alla prima curva porta il figlio d’arte d’origine irlandese. Daly via radio perde la calma e dice alla squadra “Deve essere mandato via da questa serie, è un idiota!”, un’affermazione che non aiuta nel processo d’apprendimento di un pilota alla sua prima stagione.

Un’altra azione di gara degna di nota vede protagonista Hélio Castroneves. Il brasiliano, 4 volte vincitore della Indy 500, compie nelle prime fasi di gara un’ardita e coraggiosa manovra all’approcio delle varianti. Dopo aver fatto il backstretch appaiato con Power, ambedue staccano forte. La frenata è così profonda che ambedue raggiungono David Malukas. Castroneves non esita nemmeno un attimo e si butta nel mezzo, portando nell’erba Malukas e passando Power. Tutavia si rivela una manovra inutile e controproducente, in quanto perde la posizione nei confronti Callum Ilott e Rinus VeeKay.

In mezzo a queste azioni di gara spettacolari, è Alexander Rossi a vincere la gara e a conquistare Indianapolis! Dopo 47 gare consecutive senza un successo, rivede la Victory Lane che mancava dal 2019 a Road America. Sul traguardo precede il danese Christian Lundgaard, al primo podio in NTT Indycar Series, e un resiliente Will Power. L’australiano, nonostante la sfortuna e i vari contatti, riesce a giungere 3° e a superare Marcus Ericsson per la leadership di campionato. A chiudere la top 5 sono le altre due Dallara-Chevy del Team Penske di McLaughlin e Newgarden.

Will Power, nonostante una gara difficile ad Indianapolis, conquista il 3° posto in gara e il comando del campionato (Photo by: Matt Fraver/Indycar.com)

Seguono in top 10 VeeKay, Rahal, Dixon, Rosenqvist e Palou. Solo all’undicesimo e 12° posto Ericsson e O’ Ward, davanti a Malukas, Ilott e Sato. a chiudere la classifica Grosjean, Daly, DeFrancesco, Castroneves, Harvey, Kellett, Johnson e Kirkwood. Fuori gara Colton Herta e Simon Pagenaud.

E dopo Indianapolis, il prossimo appuntamento sarà il Big Machine Music Grand Prix a Nashville. Marcus Ericsson qui ha vinto nonostante un contatto sotto pace car con Sébastien Bourdais lo scorso anno. Riuscirà lo svedese a cambiare musica e a riprendere la testa del campionato?

Simone Ghilardini

Milanese classe 1998, studente, musicista, pilota virtuale e articolista per Mult1Formula.

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