Home » Indycar » Road America: L’asfalto rinnovato rivoluziona le prestazioni

Road America: L’asfalto rinnovato rivoluziona le prestazioni

Road America, uno dei circuiti più iconici dell’INDYCAR, ha subito una trasformazione con il completamento di un progetto di rifacimento dell’asfalto. E’ il primo aggiornamento della superficie dal lontano 1995. Questa attesa rinnovazione ha portato via oltre 800 autocisterne di asfalto, mentre attente misure sono state adottate per preservare l’essenza e il fascino unico del circuito.

I dettagli del progetto

Il progetto, del valore di 4 milioni di dollari, non si è limitato solo a una nuova pavimentazione. Ha incluso anche la ristrutturazione della corsia dei box, migliorando ulteriormente l’esperienza dei piloti e delle squadre. La pista è stata sottoposta a un rilievo topografico completo, consentendo agli ingegneri di lavorare con precisione nel processo di livellamento e pavimentazione. Il risultato finale è una superficie dall’aspetto più scuro e impeccabile, pronta ad accogliere sfide ad altissima velocità.

Ma in termini di prestazioni?

Ma cosa significa tutto ciò per le prestazioni in pista? Gli esperti e gli appassionati hanno acceso la curiosità sul potenziale aumento di velocità che sarebbe potuto essere raggiunto nello scorso weekend. Alcuni si chiedevano se questo poteva essere l’anno si sarebbe registrato il record della pista dall’unificazione dello sport nel 2008. Il record del giro era detenuto da Helio Castroneves, che nel 2017 ha registrato un tempo di 1 minuto e 41.3007 secondi. Mentre il record assoluto della pista è stato stabilito da Dario Franchitti nel 2000, con un tempo di 1 minuto e 39.866 secondi durante le qualifiche. Lo scorso anno, Alexander Rossi ha conquistato la pole position con un tempo di 1 minuto e 44.8656 secondi, ma con il nuovo asfalto, si aprono nuove possibilità per abbattere il record.

CART 2000 – Elkhart Lake Dario FranchittI
Gli sviluppi della pista lo scorso weekend

E uno dei primi a sfruttare appieno il potenziale della nuova superficie è proprio Alexander Rossi. Il pilota, ora al volante della Arrow McLaren Chevrolet numero 7, ha dimostrato la sua velocità dominando le prove libere del Sonsio Grand Prix. Rossi ha completato un giro con il tempo impressionante di 1 minuto e 41.7790 secondi, mostrando di essere perfettamente a suo agio nel “Parco Nazionale della Velocità degli Stati Uniti”.

Nonostante il cambio di squadra, Rossi ha confermato che la nuova pavimentazione non ha comportato differenze sostanziali nel modo di guidare. Tuttavia, ha evidenziato che ora le vetture e le gomme hanno un potenziale ancora maggiore, offrendo un’aderenza superiore rispetto alla superficie precedente. L’esperienza di guida è migliorata sensibilmente, con la vettura che affonda saldamente sull’asfalto, consentendo ai piloti di spingere al massimo. Rossi ha anche sottolineato che tutti i piloti beneficiano di questa migliore aderenza, rendendo le gare ancora più competitive.

Il record di Colton Herta

Ma non è solo Rossi a sfruttare al meglio il nuovo asfalto. Dopo aver superato il limite di aderenza più di una volta durante le prove del sabato, Colton Herta ha conquistato la sua prima pole position nella NTT INDYCAR SERIES da quasi un anno. Herta ha dominato la sessione di qualifiche, ottenendo il NTT P1 Award per il Sonsio Grand Prix a Road America presentato da AMR con un tempo di 1 minuto e 40.1945 secondi a bordo della Honda numero 26 di Gainbridge.

Il nuovo asfalto ha sicuramente contribuito a creare un ambiente più favorevole alle prestazioni eccezionali e alle emozioni delle gare ad altissima velocità. Con una superficie più liscia e stabile, i piloti possono affrontare le curve con maggiore aggressività e fiducia, cercando di abbattere i record e lasciare il segno nella storia di Road America.

La combinazione di un’architettura di primo livello e un asfalto di alta qualità rende Road America un gioiello tra i circuiti motoristici, pronto a scrivere nuove pagine di storia nel mondo delle corse. Il circuito infatti, ha rinnovato con un contratto pluriennale nel 2021 e sicuramente andiamo verso un altro rinnovo.

Imma Aurino

Classe '97, la passione per i motori mi accompagna fin da bambina grazie a mio padre. Studio comunicazione a Torino dopo tante scelte sbagliate, ma almeno questa sembra essere quella giusta.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto