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L’Evento della Domenica: Sir Lewis Hamilton

Forse si potrebbe riassumere questo incredibile weekend con una sola espressione: assurdo! Ne abbiamo viste d’ogni, dai materiali che non sembravano arrivare in tempo per permettere lo svolgimento delle qualifiche il venerdì, alle investigazioni e le conseguenti penalità (e multe) sui due protagonisti del mondiale: Lewis Hamilton e Max Verstappen. Una gara basata due soste, una grigia decisa dalla Sprint Race il sabato. Analizziamo insieme il gp brasiliano.

Signore e Signori: Sir Lewis Hamilton

Dal 2008, ogni Gran Premio del Brasile è stato vinto dalla prima fila. Ed oggi Sir Lewis Hamilton è arrivato ed ha rotto anche questo record. Se l’inglese ha segnato il tempo più basso nelle qualifiche del venerdì, una penalità per il DRS irregolare l’ha costretto a partire dal fondo, in ventesima posizione, il sabato. Dopo una super rimonta di 15 posizioni, un’altra penalità lo porta a scattare dalla decima posizione la domenica.

Eppure, più la situazione sembra remargli contro, più Hamilton stupisce. C’è chi pensa sia unicamente pura fortuna, chi dice che è tutto merito della macchina, ma questa volta non gli si può dir niente: Lewis Hamilton ha dimostrato tutto il suo talento, la sua bravura, i suoi 7 titoli iridati. La sua Mercedes nera brilla sotto la luce di San Paolo. Lewis macina posizioni, mangia i suoi avversari nei primi giri, fino ad arrivare nella zona podio. A guidare la gara sono le due Red Bull, la vera avversaria di questa stagione 2021.

Al diciottesimo giro Hamilton supera Perez e firma non un sorpasso, perché definirlo sorpasso è riduttivo, ma un eccelso capolavoro. Si fa strada all’esterno e chiude la porta al messicano. Il pubblico esplode in un boato. Tra i due si accende una lotta per la seconda posizione: Checo punta nuovamente al podio, senza dimenticarsi mai che il suo compito è quello di proteggere il compagno di squadra, Lewis vuole la vittoria. Alla fine è l’inglese a spuntarla e così va avanti, trionfalmente, alla ricerca di Verstappen.

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I giri passano ed arriva anche il momento dei pit-stop. La Mercedes apre la radio: “Lewis di che colore vuoi le gomme?”, chiedono al pilota, che dice senza nemmeno indugiare: “Diverse da quelle di chi mi sta davanti”. La risposta della Red Bull è immediata. Max Verstappen torna ai box e monta le gomme hard. Dall’altra parte il team tedesco preferisce aspettare prima di far rientrare il Sir. Due giri dopo arriva la chiamata ma, anche questa volta, la strategia si rivela non buona: quando Hamilton torna in pista, Max è ancora davanti. Se Lewis vuole arrivare sul gradino più alto del podio dovrà lottare da solo, sull’asfalto.

Inizia la vera prova. Una volta raggiunto l’olandese, si avvia un ruota a ruota tra i due. Il pilota numero 33 spinge la Mercedes del britannico fuori dalla pista e la FIA chiude un occhio, ritenendo non necessaria neppure un’investigazione su quanto accaduto. Ma Hamilton ha fame. Accende la radio, gli riferiscono la decisione della Federazione, commenta brevemente l’accaduto e poi via, il silenzio. Non risponde ai suggerimenti dell’ingegnere. È concentrato, sta dando tutto se stesso. Sa quanto si sta giocando in quel momento. E parte di nuovo, senza perdersi d’animo, più veloce che mai.

E Verstappen arriva, arriva al cinquantesimo giro.

Di nuovo fianco a fianco. Sembra guardarlo attraverso la visiera del casco: “Ricordati chi sono, a seven time world-champion”. Verstappen cede l’esterno. E via, è fatta, il Sir inizia la sua fuga, il suo viaggio verso il trionfo, in vetta alla gara di questa calda domenica brasiliana.

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Hamilton, sei leggenda. L’inglese, dopo aver rimontato ben 25 posizioni tra sabato e domenica, vince il Gran Premio del Brasile. Emozionato, saluta la folla che lo festeggia. Qualcuno gli passa la bandiera brasiliana, e lui non ci pensa due volte: come fece il suo idolo, Ayrton Senna, sempre ad Interlagos nel ’91 e nel ’93, continua a girare, sventola la bandiera verde, gialla e blu, esulta con loro della sua vittoria. Non è a casa sua, ma la tenacia che ha dimostrato fa innamorare e cancella ogni tifo differente: questa è Formula Uno. Questo è il Sir Lewis Hamilton.

“Credo che sia stata la gara più dura della mia vita, dopo essere partito ultimo sabato e decimo in gara, ma quel che è successo dimostra che nonostante tutte le avversità non bisogna mai mollare. Mai.” Commenterà così il pluricampione, che oggi ha fatto sognare tutti.

Giulia De Ieso

Studentessa al quinto anno di liceo classico, scrivo e parlo di motori che siano a due o a quattro ruote.

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