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Le qualifiche del Chevrolet Detroit Grand Prix di Indycar

Passata solo una settimana da Indy 500, per i piloti di Indycar non è ancora arrivato il momento di riposarsi. Per il settimo appuntamento del mondiale ci si sposta a Detroit, Michigan. Quella del 2022 sarà l’ultima edizione corsa nel circuito temporaneo nel parco sulla suggestiva isola di Belle Isle. Nell’attesa di scoprire cosa ci riserverà il futuro, sia per quanto riguarda la gara di domani sia per le prossime edizioni, che dal 2023 si correranno nel centro cittadino, vediamo cosa è successo durante le qualifiche. qualifiche Detroit

Gruppo 1 e Gruppo 2

I risultati della seconda sessione di prove libere, alquanto caotica, hanno dato vita a due gruppi poco equilibrati in termini di abilità di qualifica. Il Gruppo 1, teoricamente più semplice, viene dominato da Hélio Castroneves e Patricio O’Ward, i quali fin dall’inizio mettono subito in chiaro di voler procedere. La stessa combattività è mostrata dal vincitore di Indy 500, Marcus Ericsson, mentre Scott McLaughlin e Simon Pagenaud passano alla fase successiva in tranquillità. L’ultimo slot disponibile, conteso tra un Conor Daly partito bene nei primi giri e un Kyle Kirkwood autore di un ottimo ultimo giro, viene occupato da Romain Grosjean che, con qualche brivido finale, avanza. qualifiche Detroit

Se è vero che il Gruppo 2 conteneva la maggior parte degli uomini più accreditati per avanzare tra i Fast 12, è altrettanto vero che la prestazione migliore non arriva da nessuno di questi. A concludere primo del Gruppo 2 è infatti il rookie David Malukas, che fin da inizio sessione si mette in mostra e continua, con l’aumentare dei giri, a migliorare il proprio tempo. Ad avanzare insieme a lui sono Alexander Rossi, Colton Herta, Josef Newgarden, Scott Dixon e Takuma Sato. Rimangono esclusi dalla Fast 12 nomi importanti come Alex Palou, Felix Rosenqvist, Rinus Veekay e Will Power, i primi due ostacolati in parte da Jimmie Jonhson e in parte da errori strategici dei loro team. qualifiche Detroit

Fast 12 qualifiche Detroit

Il gruppo dei Fast 12 si dimostra equilibrato e teso per l’intera sessione. Tra chi parte bene, come Sato ed Ericsson, chi emerge nel finale, come Newgarden, e chi si dimostra veloce con entrambi i tipi di gomme, come il sorprendente Malukas, ogni pilota avrebbe avuto le potenzialità per passare alla Fast 6. Il passaggio alle gomme rosse rappresenta la chiave di volta per molti piloti, con un netto miglioramento delle performances dovuto anche all’accumulo di gomma sulla pista. Sullo scadere del tempo, con Herta, Ericsson, Dixon, McLaughlin e Rossi in netto miglioramento e pronti a conquistare la top 6, Romain Grosjean interrompe la sessione sbattendo contro la barriera. Il pilota francese, uscito incolume dallo schianto, regala quindi l’avanzamento del turno a O’Ward, Malukas, Castroneves, Pagenaud, Sato e Newgarden, i quali, con una sicurezza immotivata visti i miglioramenti dei rivali in pista, avevano scelto di ritirarsi ai box ed aspettare.

Fast 6

Rimossi i resti della vettura di Grosjean, le qualifiche riprendono. Dire che l’inizio della Fast 6 non ha riservato emozioni sarebbe un eufemismo. Per i primi due minuti di sessione, nessun pilota fa segnare il proprio tempo. Il primo a chiudere un giro è Castroneves, a cui si accodano Newgarden, Malukas, Pagenaud e O’Ward. Sato aspetta fino alla fine, occupando il primo posto a poco più di un minuto dallo scadere del tempo. Malukas, nel frattempo, soffre gli effetti di una modifica di set-up sconsiderata, e scende fino a p6. Nell’ultimo giro, Newgarden ribalta la classifica e conquista la pole position.

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Marco Toccalini

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