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IndyXNASCAR: cosa aspettarci da questo weekend americano?

NASCAR a Indianapolis questo weekend.

Indycar a Indianapolis questo weekend.

E se vi dicessi che una cosa non esclude l’altra?

Infatti, dal 2020, le due serie più popolari degli Stati Uniti organizzano insieme, annualmente, questo evento sul tracciato permanente di Indianapolis.

Nonostante sia il circuito più antico ancora in attività, l’autodromo di Indianapolis dispone di un tracciato permanente solo dal 2000. Prima, infatti, è esistito solo l’ovale, rimasto inalterato per 82 anni!

Tony George, il proprietario, ha avviato un programma di ammodernamento negli anni Novanta, costruendo un nuovo roval: un tracciato che combina una sezione dell’ovale e una stradale. In questo caso la parte sull’ovale si percorre in senso contrario. L’ultima curva del roval, quindi, era quella inclinata, che introduceva sul rettilineo del traguardo. La successiva staccata portava ad una chicane, seguita da alcune curve a media velocità. Un nuovo rettilineo, più breve, terminava con una curva a gomito e due tornanti. Infine, un’ultima curva per rientrare nell’ovale.

Indianapolis
Ⓒ RACER

Con la nascita del roval, si realizzarono nuovi garage e una nuova torre di controllo per ospitare la F1, che tornava negli Stati Uniti dopo diversi anni. Michael Schumacher vinse la prima gara roval di F1, la prima in assoluto a percorrere l’ovale in senso contrario. Nel 2002, lo stesso Schumacher tentò di pianificare un arrivo al photofinish, ma la vittoria andò al suo compagno di squadra Rubens Barrichello per un fraintendimento.


Nel 2005, poi, i team che usavano gomme Michelin organizzarono una protesta date le difficoltà delle gomme a sopportare l’inclinazione dell’ultima curva. La gara si svolse comunque con sole sei vetture e fu l’unico podio in carriera di Tiago Monteiro. L’immagine dell’evento ne era uscita talmente distrutta che dopo il 2007 la F1 non è mai più tornata a Indianapolis. Così gli organizzatori hanno preso contatti con la MotoGP, apportando modifiche al tracciato, ora guidato in senso antiorario, come l’ovale. Per risolvere il problema delle moto su una curva inclinata, si è deciso di costruire una ulteriore sezione all’interno del prato. Anche i tornanti sono stati sostituiti con delle più veloci Esses.


Nel 2012, la Grand-Am è arrivata a Indianapolis come evento di supporto alla Brickyard 400, e quindi è tornato in attività anche il vecchio tracciato da F1, con le dovute modifiche. Nel 2014 l’autodromo ha riorganizzato completamente il programma nel mese di maggio: ora anche le Indycar avrebbero corso sul percorso stradale. Questo richiedeva nuove modifiche come la sezione a media velocità dopo la quarta curva sostituita da una chicane, allungando il rettilineo opposto, mentre le Esses sono state smussate e l’ultima sezione resa più facile per le auto.

gara nell'ovale di Indianapolis
ⒸF1ingenerale


Nel novembre 2019 Roger Penske ha annunciato di aver acquistato l’Indianapolis Motor Speedway e l’intera IndyCar. Un vero appassionato di corse ha comprato l’impianto, rivelandosi capace di garantire il prestigio che merita e organizzando il primo weekend congiunto tra Indycar e Nascar.

Quest’anno si arriva a questo weekend-crossover in una situazione particolare: Kurt Busch ha saltato la gara NASCAR di domenica a Pocono con sintomi di una commozione cerebrale, mentre per quanto riguarda la IndyCar, Josef Newgarden ha battuto la testa in seguito a un grave incidente mentre era in testa alla gara in Iowa.

Il weekend dell’IndyCar in Iowa è stato in grado di porsi in competizione con quelli NASCAR: Gwen Stefani sul palco, uno spettacolo pre-gara di 50 minuti e due gare ricche di azione. Inoltre, le tribune gremite hanno mostrato il potenziale degli sport motoristici in America.

Roger Penske, proprietario dell’Indianapolis Motor Speedway, si trova quindi ad affrontare una grande sfida: dare alla gente l’evento che si aspetta. Ed ecco il weekend IndyXNASCAR: due gare NASCAR e una Indycar. Un’idea che ha funzionato così bene nei primi due anni che l’evento sembra destinato a diventare un classico.

Tutte e tre le serie utilizzeranno il percorso stradale, con la NASCAR che abbandonerà per sempre la gara ovale di Indianapolis, un evento che ha perso il suo fascino negli ultimi anni. Questo risponde a un’altra domanda: perché la NASCAR avrebbe accettato un weekend condiviso con il suo principale rivale? In realtà si desiderava rimanere a Indy, ma senza sacrificare la possibilità di un evento al livello degli altri, sia come pubblico che come ritorno economico.

E la Indycar? Fin dalla prima edizione, hanno organizzato un’enorme operazione di marketing, coinvolgendo tutti i team che gestiscono auto sia in Indycar che in NASCAR. La prima edizione è stata innovativa, mentre la seconda si è rivelata estremamente divertente per le gare, ma un po’ “normale” vista l’enormità dell’evento.

Gli organizzatori rischiano ora di rendere l’evento una semplice sequenza di tre gare, e non è quello che l’evento voleva essere. Ma siamo ancora alla ricerca di un format per questo evento che, se ben gestito, potrebbe diventare il più grande weekend racing d’America.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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