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Salute to Farmers 300: O’Ward sorprende il team Penske

Dopo la convincente vittoria di Josef Newgarden in gara 1, il double-header dell’NTT Indycar Series all’Iowa Speedway continua con una seconda gara 50 giri più lunga della precedente. Andiamo a vedere cos’è successo. indycar iowa gara 2

La partenza: indycar iowa gara 2

Come in gara 1, Will Power difende il primo posto dalla pole position. L’unico mutamento nella parte alta della classifica è costituito dalle due posizioni perse da Conor Daly, che da quinto scende terzo in favore di Takuma Sato e Pato O’Ward. I più grandi sorpassatori di gara 1, Marcus Ericsson e Jimmie Johnson, continuano a mettersi in mostra anche nell’inizio di gara 2, ma stavolta hanno compagnia: tutti gli altri piloti, memori della ricerca della parte alta del tracciato nei sorpassi, utilizzata con successo dai due, decidono infatti di imitarli.

Nonostante l’ammasso di piloti che si genera nella sezione alta, non si verifica nessun incidente e la gara procede tranquilla. Tuttavia, ciò non riguarda tutti. Intorno al quarantesimo giro, Simon Pagenaud è costretto a tornare prematuramente in pit lane per risolvere un problema alla radio. La riparazione richiederà però più tempo del previsto, e il francese riuscirà a rientrare in pista solo intorno al giro 60. Con più di quindici giri di ritardo dal leader, svaniscono le sue possibilità di competere.

Sorpassi tra pit stops e caution:

La mancanza di caution impedisce i tentativi di undercut, e quindi i piloti compiono i loro pit stop nella finestra prevista, tra i giri 58 e 69. Significativa di quanto la corsa sia tesa è la lotta in pit lane al giro 66 tra Power, primo, e Newgarden, secondo. I due, entrati insieme, cercano di uscire contemporaneamente e finiscono per colpirsi alle ruote. Nessuno dei due ha conseguenze ed entrambi rientrano nelle loro posizioni originari, le quali sono tuttavia destinate ad invertirsi presto. Al giro 84 Will Power, impegnato nei doppiaggi, viene bloccato da Grosjean e Newgarden ne approfitta per conquistare il primo posto.

Detta onestamente: quanto è improbabile che una gara di Indycar termini senza caution? Per chi non lo sapesse, la risposta è “molto”. Al giro 120 Kyle Kirkwood perde il controllo della macchina, colpisce il muro esterno e rimbalza fino a quello interno, causando la prima interruzione della gara. Riaperta la pit lane, Newgarden, Power, O’Ward ed Ericsson rientrano per primi, al giro 125, mentre il resto del gruppo aspetta fino al giro 130. In questa occasione Scott McLaughlin supera Jimmie Johnson per il quinto posto. Alla ripartenza dalla caution, tre giri dopo, Johnson viene superato anche da Scott Dixon.

L’unico pilota insoddisfatto dalla caution, oltre ovviamente a Kirkwood, è Rinus VeeKay. L’olandese aveva infatti fatto il suo pit stop pochi giri prima che tutti gli altri potessero farlo sotto caution con tempo ridotto. Visto che, tuttavia, piove sempre sul bagnato, egli viene ulteriormente punito con una penalità “stop and go” per violazione del limite di velocità in pit lane proprio durante lo stop sovracitato. In questo triste modo svaniscono le possibilità di vittoria di VeeKay. indycar iowa gara 2

Il vivo della gara: indycar iowa gara 2

Dopo il picco d’azione in occasione della caution, le emozioni sembrano temporaneamente assopirsi. Come tuttavia ben sappiamo, le finestre dei pit stop riescono sempre a riaccendere ogni gara. Il terzo rientro ai box dei piloti avviene tra i giri 188 e 197. Pato O’Ward, rientrato al giro 194, con uno straordinario giro di rientro dalla pit lane, conquista il secondo posto superando Will Power, che si era fermato il giro seguente. Questa mossa viene replicata anche da McLaughlin su Ericsson per la quarta posizione.

Arrivati al giro 236, Newgarden aveva condotto più di metà della gara. Unita alla vittoria conquistata in gara 1, ottenuta conducendo tre-quarti dei giri totali, il pilota Penske aveva dominato il weekend. Era quindi una facile previsione indicarlo come favorito per la vittoria. Gli imprevisti, tuttavia, sono sempre dietro l’angolo (anche se un ovale non ha angoli) ed è proprio Newgarden a causare la seconda caution. Il pilota, avendo distrutto la parte posteriore della monoposto con uno schianto contro il muro esterno, si ritrova impossibilitato a proseguire.

L’ultimo rientro in pit lane, compiuto dai leader al giro 240 e dal resto del gruppo al 246, non porta cambiamenti nell’ordine di classifica, e i piloti si preparano per gli ultimi 50 giri.

Il finale:

Il restart avviene al giro 249. O’Ward, nuovo leader, difende su Power, mentre Dixon perde il terzo posto a favore di McLaughlin. Se queste prime quattro posizioni si cristallizzano, la lotta si sposta tra la quinta e la sesta posizione. Johnson, ripartito sesto, aveva subito superato Ericsson per il quinto posto, salvo poi vedersi nuovamente sorpassato dallo svedese. Gli ultimi 50 giri sono all’insegna della lotta tra i due che più di ogni altro avevano sfruttato ogni altezza possibile per sorpassare durante tutto il weekend. Alla fine vince l’esperienza e Johnson prende definitivamente la posizione su Ericsson al giro 292.

Pochi giri dopo, O’Ward vince, migliorando il secondo posto di gara 1. Miglioramenti anche per Power, che arriva secondo dopo un terzo posto e si porta ora a soli 8 punti dalla testa della classifica generale, ancora occupata, tuttavia, da Ericsson.

Classifica finale (dal profilo Instagram dell’Indycar)

Marco Toccalini

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