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Ritorno alla Formula 2: British GP

Un salto indietro al round a casa della Regina

Di Alessia di Virgilio e Lucia Emilia Saugo

Ripetiamolo ancora una volta tutti insieme: siamo stufi delle pause infinite nel calendario della Formula 2.

Le nostre lamentele potrebbero continuare all’infinito, ma ormai è meglio rassegnarsi. Il calendario non accenna a cambiare e purtroppo ci dobbiamo adattare. Anche questa volta noi di Multiformula cercheremo di aiutarvi a ricordare quanto successo qualche mese fa, facendo un salto indietro al round di Silverstone per prepararci al weekend di Monza!

È ora di tornare nel famoso circuito inglese e di rivivere i momenti migliori del quarto round di una stagione che non smette mai di sorprendere!

QUALIFICHE

Oscar Piastri era talmente gasato di correre a pochi chilometri dal suo appartamento che a metà sessione ha compiuto un giro che ha dell’incredibile. L’aria di casa gli ha fatto così tanto bene che ha conquistato la sua prima pole position nella categoria. E poi è scappato meritatamente a dormire, la sua grande passione oltre alle corse.

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L’altra faccia della medaglia in casa Prema è purtroppo Robert Shwartzman che interrompe momentaneamente la sessione con una bandiera rossa in prossimità della Stowe. La bandiera rossa non solo pone fine alla qualifica del russo, ma mette a rischio i giri di Zhou e Verschoor. Non abbiamo dubbi: si saranno fatti tutti il segno della croce prima della bandiera a scacchi.

Per fortuna i giri dei due piloti sono stati confermati dalla direzione gara ed entrambi riescono quindi a piazzarsi a ridosso del poleman, ma chissà cosa sarebbe successo se in quel duo ci fosse stato Jüri Vips…

GARA 1

Che ci crediate o no, dalla pole position di Gara 1 è scattato Christian Lundgaard, che ricordiamo sempre per le sue mille e più sfortune. Questa volta, però, si è fatto un grande regalo: partire dalla prima casella. Grazie griglia invertita.

Ovviamente non poteva filare tutto liscio, perciò Lundgaard ha gentilmente ceduto il suo primo posto a Robert Shwartzman e a Jüri Vips già alla partenza. Che ragazzo altruista! Inoltre, nel tentativo di difesa da Nissany, il danese accompagna anche il pilota israeliano fuori dalla pista. Tutto questo sempre nel modo più gentile possibile, perchè è giusto non snaturarsi.

Mentre davanti le posizioni si “freezano” fino alla fine della gara, dietro succede il delirio. Zhou va in testacoda da solo, Deledda si scontra con Sato e si gira in mezzo alla pista, Samaia finisce nella ghiaia, a Jack Aitken si blocca una gomma durante il pit stop. Risultato? Tre safety car e tre ripartenze in una gara che ci è sembrata una puntata di Stranger Things.

Robert Shwartzman si porta perciò a casa un’altra vittoria, davanti a Vips e Lundgaard. Difficile da credere, ma eccoli qui tutti contenti sul podio.

Ve l’avevamo detto noi che son successe cose strane quel sabato mattina.

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Photo by Joe Portlock – via Getty Images
GARA 2

Nel pomeriggio tutto è tornato alla normalità. O quasi.

Alla sfortuna era mancato così tanto Christian Lundgaard che per Gara 2 ha deciso di farlo partire dalla pit lane perchè la sua monoposto non voleva spostarsi per iniziare il giro di formazione. E fin qui, nulla di nuovo purtroppo.

La danza della safety car comincia già al termine del giro 1 a causa di un incidente tra Boschung e Deledda, per poi fare capolino nuovamente al giro 7 sempre per un contatto tra Viscaal e Daruvala. Quest’ultimo, oltre all’ala rotta, si è preso anche 10 secondi di penalità. Un inizio vivace, non credete?

Per tutta la durata della gara poi siamo stati piacevolmente intrattenuti dal duello fatto di sorpassi e contro sorpassi tra Piastri e Lawson, al quale si è poi unito anche Vips. Mancavano solo i pop corn.

Nonostante un testacoda di Shwartzman che è scivolato di posizione in posizione più velocemente di una pallina su una strada in discesa, il podio parlava chiaro e dobbiamo dire che ci ha davvero sorpreso!

Richard Verschoor si porta a casa la prima vittoria in Formula 2 sfruttando la sua partenza dalla pole position, trascinando con sè Marcus Armstrong (sì, avete letto bene, non è uno scherzo) e Dan Ticktum.

Un podio inedito ma molto apprezzato!

Photo by Joe Portlock – via Getty Images

GARA 3

Gara 3 ci ha dimostrato che il detto “non c’è due senza tre” non vale sempre. Se il sabato è stato pieno di safety car, la domenica ha dato pieno spazio all’azione. La Formula 2 però ci insegna anche che il caos in qualche modo deve sempre succedere.

La gara è iniziata con Zhou che beffa Piastri in partenza e scappa alla rincorsa della vittoria, ma è in pit-lane che succede il vero disastro.

Christian Lundgaard era più che felice dopo una buona partenza e nessuno si aspettava che il suo pit stop avrebbe sconvolto tutto. La sua posteriore sinistra si è immedesimata nella frase “I believe I can fly” staccandosi e colpendo la monoposto stessa. Anche in questo caso è necessario dire: sia benedetto l’halo!

In una stagione in cui ne sono successe di tutti i colori, una gomma che decide di prendersi un giorno di ferie rientra nella normalità, che dite?

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From: @Formula2 on Twitter

La direzione gara festeggia perché non solo Lundgaard può essere penalizzato, ma anche Beckmann ha compiuto una unsafe release. In sottofondo potevate sentire Jüri Vips che festeggiava per aver schivato ancora delle penalità.

Tornando in pista, quella gara non sembrava proprio quella giusta per Piastri: con gomme fresche non riusciva a passare Matteo Nannini che aveva delle gomme che chiedevano pietà da quanto erano usate.

Se c’è una cosa che l’australiano ha insegnato a tutti, però, è che lui riesce a far rigenerare le sue gomme come la pizza di Chiara Ferragni. E così ha fatto negli ultimi giri per portare la sua monoposto oltre la linea del traguardo, altra spiegazione non c’è.

Verschoor in quarta posizione affronta Piastri in terza e i due iniziano uno dei duelli più belli della stagione. I due piloti ci hanno tenuto con il fiato sospeso fino al traguardo, dove l’australiano ha avuto la meglio.

Se il terzo posto di Piastri l’abbiamo vissuto secondo dopo secondo, abbiamo dovuto chiamare “Chi l’ha visto?” per la vittoria di Zhou e il secondo posto di Ticktum. Spariti dalle telecamere della regia internazionale li abbiamo ritrovati al parco chiuso. Chissà, magari erano andati a bersi un tè delle 11.

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CLASSIFICHE

Da Gara 1 in poi è sparita l’ultima certezza che ci era rimasta: Guanyu Zhou non è più in testa al campionato piloti. Il nuovo leader è Piastri che conclude la sua prima metà di stagione con 108 punti. Dietro lo segue Zhou con solo 5 di distacco e al terzo posto resta Shwartzman. La lotta per il campionato è apertissima e nei prossimi 4 round tutto può ancora cambiare.

Il trio in testa alla classifica team è stato copiato e incollato dal round di Baku: Prema Racing davanti a tutti, seguita da Uni-Virtuosi e Carlin. Troppo presto per dire che questi team non lo lasciano il posto fisso?

PREMIO SFIGA

Questa volta non sappiamo proprio a chi assegnare il nostro ambitissimo premio. Per risolvere questo dilemma, abbiamo deciso di scegliere gli episodi più sfortunati del weekend, perchè ce ne sono stati ovviamente molti.

  • Theo Pourchaire e la maledizione del polso rotto: tornato in pista a Silverstone dopo la diagnosi avuta a Baku, il francese non riesce a brillare in terra inglese. Il suo bottino è composto solo da un’ala rotta nelle prove libere e da gare non indimenticabili.
  • Robert Shwartzman e la sindrome dei testacoda: sia in qualifica, sia in Gara 2 la sfortuna ha trasformato Robert in una trottola. Per fortuna si è trattato solamente di piccole sbavature che non hanno compromesso molto la sua rincorsa ai leader del campionato!
  • Jake Aitken e Christian Lundgaard con il mistero della gomma: chi bloccata e chi volante, quel che è certo è che entrambi i piloti si saranno chiesti “Perchè proprio a me? Ma da quando succedono queste cose?”.

Il nostro viaggio a ritroso si conclude qui! La prossima tappa che ci è aspetta è il tempio della velocità, conosciuto anche come Autodromo Nazionale di Monza. Come sempre Multiformula vi accompagnerà durante il weekend in cui giocheremo “in casa” qui sul blog, su Instagram e Twitter!

Alessia Di Virgilio

Studentessa di Comunicazione all'Università degli Studi di Milano con una grande passione per la scrittura e il mondo dello sport.

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